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US Open 2021, Matteo Berrettini ha bisogno di giocare. Migliora la condizione, aspettando Djokovic..

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Una bella sudata per Matteo Berrettini nel terzo turno degli US Open. Il tennista romano ha avuto necessario bisogno per sconfiggere il bielorusso Ilya Ivashka nella rivincita di Wimbledon e per entrare per la terza volta consecutiva tra i migliori sedici sul cemento di Flushing Meadows, in maniera sorprendente sulla carta ma nemmeno così tanto.

Innanzitutto, Ivashka veniva da un ottimo momento di forma. Settimana perfetta al Winston-Salem Open, senza perdere nemmeno un set, confermando le sensazioni anche nei primi due turni sul cemento americano. In secondo luogo, per le condizioni dello stesso Matteo, che pian pianino sta mettendo a punto il suo fisico per le partite più importanti.

Oramai è storia nota: Matteo Berrettini ha bisogno di giocare quante più partite possibili per potersi esprimere al meglio. Il suo corpo è paragonabile ad un motore diesel, per rendere al 100% necessita di rimanere acceso e camminare per molto tempo, allontanando il rischio che, una volta spento, si possa formare quella patina di polvere che può dare fastidio ai meccanismi interni. Il 2020 è stato emblematico: il Covid e tanti piccoli acciacchi non gli hanno permesso di mettere in campo la migliore versione di sé in un’annata avara di risultati.

Quest’anno il registro è cambiato, con Matteo che è riuscito a giocare tante partite ed i risultati si sono visti sin dall’inizio del 2021, trascinando l’Italia in finale all’ATP Cup. Confermando anche la necessità di aver bisogno di un minimo periodo di adattamento in caso di stop: se ben si ricorda, dopo l’infortunio agli addominali agli Australian Open il romano rientrò in campo al Masters1000 di Montecarlo, giocando il peggior match della stagione con Alejandro Davidovich Fokina.

Ma subito dopo il ko con lo spagnolo, sono arrivati immediatamente i risultati positivi, con il successo di Belgrado e la finale Masters1000 di Madrid arrivate a stretto giro di posta. E anche adesso si sta verificando una situazione similare: a Cincinnati non ha espresso il suo gioco migliore, uscendo sconfitto da Felix Auger-Aliassime, e agli US Open sta piano piano accrescendo il suo livello. Il suo prossimo avversario è il tedesco Oscar Otte, dalle qualificazioni fino agli ottavi: l’ultimo ostacolo, l’ultimo test prima di arrivare a Novak Djokovic, che verrebbe affrontato per la terza volta negli Slam quest’anno. E Matteo vuole arrivare alla sfida al massimo delle sue possibilità.

Foto: LaPresse

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