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MotoGP, brutta Italia a Barcellona. Bagnaia anonimo, Morbidelli non ha una moto all’altezza, a terra Valentino Rossi

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Caporetto catalana sui centauri del Bel Paese in MotoGP? Forse un po’ sì. Al di là di uno splendido Enea Bastianini, capace di conquistare un ottimo decimo posto in sella alla Ducati GP19 del Team Esponsorama, i piloti italiani escono molto delusi dall’appuntamento spagnolo che avrebbe potuto e dovuto dare dei riscontri diversi.

Si parte da Francesco Bagnaia. Il settimo posto del piemontese non ci sta, se si tiene conto che i compagni di marca Johann Zarco e Jack Miller sono giunti secondo e terzo, con il transalpino capace di centrare un riscontro con una GP20. “Pecco” deve ritrovarsi perché dopo il nono posto nelle qualifiche anche in gara alcune imperfezioni ci sono state, visto il confronto con la KTM di Brad Binder che troppo tempo ha fatto perdere. Fabio Quartararo, nonostante il quarto posto, si allontana in classifica generale e lui che punta senza mezzi termini al Mondiale deve ancora centrare quella vittoria nel singolo GP che pesa sicuramente.

E poi Franco Morbidelli. Il “Morbido”, nelle qualifiche, aveva illuso perché la corsa è stata di tenore diverso. La moto è quella che è: una Yamaha di due anni datata non può consentirgli di fare miracoli. Tuttavia, lui stesso è stato un po’ passivo e non ha fatto vedere la determinazione e le qualità di altri round. Un passo indietro.

A chiosa, Valentino Rossi. La curva-10 la potrebbero chiamare la “caduta dei campioni”, visto anche il crash di Marc Marquez. Vale, dopo l’undicesimo posto del time-attack, un po’ di buonumore lo aveva recuperato, rispondendo a chi gli suggerisce da tempo il pensionamento. Questo zero, purtroppo, alimenta il partito dei detrattori e alla fine della fiera un bilancio lo si dovrà fare. Vedremo.

Credit: MotoGP.com Press

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