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Formula 1

F1, la Ferrari torna sulla terra, ma il bicchiere è mezzo pieno. Superata la McLaren in classifica costruttori

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Quando parti dalla pole position il sogno della vittoria alberga sempre nella tua mente ma, oggettivamente, oggi la Ferrari sapeva che uscire sul gradino più alto del podio del Gran Premio dell’Azerbaijan 2021 di F1 sarebbe stato davvero complicato. Baku è un tracciato cittadino, ma ben differente rispetto a Montecarlo. Qui, sulle sponde del Mar Caspio, i sorpassi possono essere compiuti, e il lungo rettilineo conclusivo era quanto mai “nemico” delle Rosse, specialmente pensando alle Power Unit delle rivali, Mercedes e Red Bull su tutte.

Charles Leclerc, quindi, dalla prima posizione del sabato si accontenta del quarto posto odierno, anche se aver chiuso alle spalle di Sebastian Vettel e Pierre Gasly non può certo averlo reso felice. Dall’altra parte, invece, Carlos Sainz non va oltre l’ottavo posto, anche per colpa di un errore notevole, con un “lungo” che lo ha costretto a districarsi dalla via di fuga del circuito azero. Un bottino probabilmente meno scintillante di quello che si poteva attendere il team di Maranello, ma i motivi per guardare al bicchiere mezzo pieno non mancano.

In primo luogo la SF21 ha dimostrato di aver compiuto passi in avanti importanti anche su tracciati più “da potenza” come quello di Baku. La vettura dello scorso anno è lontana anni luce da quella attuale che, come si sta vedendo, cresce gara dopo gara e permette ai piloti di lottare con regolarità per podi e pole position. Un bel viatico per il prosieguo della stagione, dopo un avvio non semplice nelle primissime uscite.

In secondo luogo, la scuderia emiliana prosegue nella sua rincorsa al terzo posto nella classifica costruttori con pieno merito. Anzi, ora Charles Leclerc e Carlos Sainz sommano 94 punti, superando la rivale designata, la McLaren, che non va oltre i 92 punti. Un risultato parziale, certo, ma indicativo rispetto a quanto visto un anno fa. La Ferrari oggi a Baku avrà sì smesso di sognare la vittoria dopo pochi chilometri, ma sta gettando basi solide, se non solidissime, verso il futuro. E non stiamo parlando solo del 2022.

Foto: Lapresse

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