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Ciclismo, resta il divieto di lanciare le borracce. Cambiano le sanzioni. Quando si viene squalificati?

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Il Consiglio del Ciclismo Professionistico (CCP) si è riunito in videoconferenza per esaminare l’attuazione delle nuove norme introdotte a partire dal 1° aprile, tra cui il tanto discusso divieto di lanciare le borracce e i rifiuti al di fuori delle zone dedicate durante le corsa a tale scopo. Il lancio delle borracce al pubblico, in particolare, viene giudicato pericoloso e dunque il divieto permane, ma sono cambiate le sanzioni. Dal 17 aprile, dopo approvazione formale da parte di UCI, il lancio di borracce fuori dalla green zone verrà sanzionato in questo modo.

– In una gara di un giorno, la prima infrazione sarà punita con una multa e una deduzione di punti UCI (da 100 a 500 franchi svizzeri e da 5 a 25 punti a seconda della classe dell’evento), mentre una seconda infrazione comporterà la squalifica del corridore incriminato. In precedenza, il regolamento prevedeva una multa, detrazione dei punti UCI ed estromissione immediata sin dalla prima violazione.

– Nelle gare a tappe, la prima infrazione sarà punita con una multa e una deduzione di punti UCI (da 100 a 500 franchi svizzeri e da 5 a 25 punti a seconda della classe di evento). La seconda infrazione comporterà una penalità di tempo (1 minuto) e la terza porterà alla squalifica. In precedenza, il regolamento stabiliva una multa, la detrazione dei punti UCI e una penalità di 30 secondi per la prima infrazione, una penalità di 2 minuti per la seconda infrazione e la squalifica per la terza.

David Lappartient, Presidente di UCI, ha dichiarato:L’attuazione delle misure volte a rafforzare la sicurezza dei ciclisti è oggetto di un’attenta valutazione e l’UCI ha proseguito le consultazioni con tutte le parti interessate. A seguito di questi numerosi incontri con le diverse parti interessate, si è ritenuto opportuno adeguare le sanzioni per le nuove norme relative al lancio di borracce e rifiuti al di fuori delle zone dedicate. L’UCI è lieta che sia stata trovata una soluzione accettabile per tutte le parti, che mantiene l’essenziale: la sicurezza dei ciclisti e la responsabilità ambientale del pubblico e del ciclismo“.

Foto: Lapresse

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