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Motomondiale, Roberto Rolfo: “Marco Bezzecchi favorito per il titolo in Moto2, Suzuki e Masià possono vincere in Moto3”

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Il Motomondiale 2021 è pronto per tornare in scena. Sul circuito di Losail (Qatar) i centauri daranno il via alle danze e le emozioni non mancheranno. Nelle classi Moto2 e Moto3 la lotta sarà decisamente serrata e stabilire un possibile vincitore non è cosa così semplice. In particolare, nella minima cilindrata non sarà solo la velocità a pesare, ma anche la capacità di leggere i momenti delle gare, tenuto conto del loro essere al cardiopalma. A fornirci delle chiavi di lettura interessanti e non banali circa l’evoluzione delle due categorie è stato Roberto Rolfo, pilota che si è cimentato nel Circus delle due ruote (oltre alle esperienze in Superbike e in Supersport) e ora è commentatore tecnico di DAZN, nell’intervista concessa a OA Sport.

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Primo focus sulla media cilindrata. Tanti i mutamenti in questa categoria, a partire da chi ha fatto il grande salto in MotoGP, ovvero Enea Bastianini (campione del mondo del 2020), Luca Marini (il secondo della classifica generale) e lo spagnolo Jorge Martin. E dunque chi potrà raccogliere il testimone di Enea? “Penso che il pilota più pronto per fare questo sarà Marco Bezzecchi. L’anno scorso ha mostrato grande velocità e supportato da un’ottima squadra può centrare questo obiettivo. Tra i rivali credo che il pilota più pericoloso per il centauro italiano sarà Sam Lowes, soprattutto per quella continuità mostrata nel 2020“, il parere di Rolfo.

Dunque una classe intermedia che continuerà a parlare italiano dopo i successi di Franco Morbidelli nel 2017, di Francesco “Pecco” Bagnaia nel 2018 e appunto di Bastianini nel 2020. Discorso un po’ diverso per la Moto3 dove il contingente italiano ha perso qualche unità rispetto all’anno passato, anche per via della scelta della VR46 di prendere parte al CIV e quindi di avviare i propri progetti nella realtà nazionale.

Minima cilindrata che, come confermato dal commentatore tecnico di DAZN, vivrà nell’incertezza di un format unico nel suo genere: “Le gare in Moto3 sono sempre imprevedibili e non conta solo essere veloci, ma bisogna anche capire come gestire determinate cose. Una dimostrazione è quello che accade nel corso delle qualifiche, dove i giochi di strategia e la ricerca della scia migliore possono fare la differenza“. A tal proposito vien voglia di pungolare l’animo del pilota su questo aspetto, ovvero se sia giusto accettare questo format, senza pensare a un modo che possa anche prevenire la pioggia di penalizzazioni al termine del time-attack: “E’ chiaro che la superpole sarebbe il metodo migliore, ma bisognerebbe trovare un punto di incontro in merito alle esigenze dell’evento in sé“. Va tenuto in conto, infatti, che la Moto3 debba convivere con altre categorie e la gestione dei tempi non sia ovviamente da sottovalutare.

E dunque quali nomi si possono fare per la classe citata? Rolfo ha risposto così: “Io punto su Jaume Masià e Tatsuki Suzuki che penso abbiano qualcosa in più dei rivali. In passato hanno commesso degli errori che ne hanno vanificato i risultati, ma sono molto veloci. Se poi devo fare un nome tra gli italiani, faccio quello di Andrea Migno che nel Team Snipers può fare bene, senza sottovalutare Dennis Foggia con il Leopard Racing“.

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Foto: LaPresse

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