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ATP Cup 2021, Novak Djokovic punta al successo con la Serbia. La parola al campo dopo le polemiche recenti

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La stagione tennistica alza sempre di più i giri del motore con la seconda edizione della ATP Cup. Il torneo per nazionali che partirà il prossimo 1 febbraio ospiterà 14 dei primi 15 giocatori del mondo (unica defezione, di cui eravamo a conoscenza da tempo, quella di Roger Federer) e sarà un ottimo riscaldamento in vista degli Australian Open che partiranno la settimana successiva. Tra le favorite c’è ovviamente la Serbia di Novak Djokovic, che vuole replicare il successo del 2020. Ma lo stesso numero 1 della classifica mondiale vorrà togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa dopo le critiche arrivate su di lui nei giorni scorsi da più parti dello stato oceanico.

Critiche che arrivano da una situazione più grande di tutte le parti in gioco, la pandemia in corso di Covid-19. Sappiamo vita, morte e miracoli dei 72 tennisti bloccati in albergo per essere stati a contatto con un positivo nel viaggio che li ha portati in Australia. E sappiamo di come lo stesso Djokovic, ergendosi a rappresentante della sua categoria nonostante la sua quarantena ‘light’ ad Adelaide, abbia chiesto a Craig Tiley delle facilitazioni per permettere agli sfortunati colleghi di attuare una preparazione più performante in vista del primo Slam dell’anno. Se il Governo si è ‘limitato’ a chiudere il discorso con un secco no, i media e l’opinione pubblica (contrari allo svolgimento dello Slam) hanno acceso la miccia nei confronti del campione serbo, sfociato nell’essere definito ‘egoista‘ dall’ex tennista Sam Groth e addirittura ‘imbecille’ dal sempre sopra le righe Nick Kyrgios.

Una presa di posizione stemperata da Djokovic, che ha definito i suoi esclusivamente come ‘suggerimenti‘ e definendo sé e i suoi colleghi come dei ‘privilegiati‘ per essere in Australia, rispetto alle 37000 persone ancora in attesa di rientrare nel loro Stato natio. Le critiche verso il numero 1 del mondo sembrano un filo esagerate: rimane giusto che uno Stato appena uscito da una quarantena dura di sette mesi non accetti le idee del serbo, ma è assai comprensibile, e non da polemizzare in maniera così aspra, anche la presa di posizione di Novak, che ascoltando le opinioni e le lamentele dei suoi colleghi si è sobbarcato l’onere di renderlo noto ai piani alti del tennis australiano. Ricordando come un accoglimento delle sue idee non gli avrebbe portato nessun beneficio.

Djokovic non ha però fatto polemica nelle interviste successive, limitandosi a sottolineare la sua posizione e le sue intenzioni. La testa è sicuramente indirizzata verso i primi grandi tornei del 2021, ATP Cup ed Australian Open, facendo spallucce sulle parole volate negli ultimi giorni. Il suo piano per far pace con l’Oceania? Sicuramente è già in cantiere: uscire a braccia alzate da entrambe le competizioni arricchendo la sua enorme bacheca. Lui è il primo a saperlo: la vittoria è la miglior medicina a tutto. E tutto il parterre tennistico è curioso di sapere in che condizioni versa il numero 1 al mondo, lontano dai campi dalle ultime Finals.

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Foto: Lapresse

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