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24 Ore di Daytona 2021, WTR vince per il terzo anno consecutivo! Corvette svetta in GTLM, Mercedes in GTD

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Ricky Taylor/ Filipe Albuquerque/Helio Castroneves/Alexander Rossi regalano a WTR il terzo successo consecutivo nella 24 Ore di Daytona, primo atto dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship. In un finale incredibile dopo un giorno di battaglie, l’equipaggio #10 (Acura) precede sotto la bandiera a scacchi la Cadillac #48 di Jimmie Johnson/Simon Pagenaud/Kamui Kobayashied/Mike Rockenfeller (Action Express) e la Mazda #55 di Oliver Jarvis/Harry Tincknell/Jonathan Bomarito.

La prima fase ha visto il dominio della Cadillac #31 di Action Express di Felipe Nasr/Pipo Derani/Mike Conway/Chase Elliott. Gli autori della pole-position hanno imposto il proprio ritmo difendendosi alla grande dagli attacchi della Cadillac di Ganassi #01 e dalla gemella #48.

Con l’arrivo della notte è stata un’altra vettura a prendere il sopravvento sulla concorrenza. La #5 JDC-Mustang Sampling Racing dei francesi Bourdais/Duval/Vautier ha conquistato la leadership e costruito un importante gap sui rivali, un vantaggio svanito allo scoccare della settima ora. L’esperto Duval ha commesso un’infrazione in una delle tante ripartenze, l’inizio di un incubo per l’equipaggio #5. Pochi minuti dopo infatti, un contatto in curva 1 con la Porsche #16 del Wright Motorsport, costringeva il terzetto francese ad abbandonare ogni sogno di gloria.

Dopo un inizio non molto convincente, la fase centrale della Rolex 24 at Daytona 2021 ha visto in gran spolvero le Acura. La #10 del WTR di Ricky Taylor/ Filipe Albuquerque/Helio Castroneves/Alexander Rossi ha strappato alle Cadillac di Ganassi ed Action Express il primato dopo una bellissima battaglia. La vettura #01 di Rengen van der Zande/Kevin Magnussen/Scott Dixon ha invece iniziato nel peggiore dei modi la seconda metà di questa appassionante sfida nel ‘World Center of Racing’.

Un’infrazione nella corsia dei box ha costretto gli alfieri di Ganassi a recuperare sulla Cadillac #48 di Jimmie Johnson/Simon Pagenaud/Kamui Kobayashied/Mike Rockenfeller e l’Acura di WRT, al comando allo scoccare della 12ma ora. Una nuova caution, chiamata in causa in seguito all’incidente all’International Horseshoe dell’Oreca #52 del PR1/Mathiasen Motorsports, ha rimescolato le carte in tavola.

Le due Acura di Shank e WTR e le Cadillac di Ganassi ed Action Express hanno dato vita ad una bellissima battaglia nelle ultime ore della notte. La #01 ha preso la leadership davanti alla vettura #48 di Kamui Kobayashi. Il giapponese ha sferrato l’attacco all’olandese Rengen van der Zande alla prima staccata finendo però per toccarlo.

Rengen van der Zande/Kevin Magnussen/Scott Dixon hanno preso il largo sull’Acura #10 di Ricky Taylor/ Filipe Albuquerque/Helio Castroneves/Alexander Rossi (WTR) e sul prototipo #60 di Dane Cameron/Oliver Pla/Juan Pablo Montoya/A. J. Allmendinger (Shank). La 18ma ora ha visto un incredibile doppio stint del danese Kevin Magnussen. L’ex pilota Haas della massima formula ha recuperato il californiano Alexander Rossi, che ha cercato in tutti i modi di difendere la prima piazza.

Una nuova caution ed un altro turno di pit hanno modificato la classifica dopo 18 estenuanti ore nel famoso ovale americano di Daytona Beach. La situazione al comando è cambiata a 5 ore dal termine quando, in corsia dei box, la Cadillac #01 ha commesso la seconda infrazione in pit lane della 24 ore. Una penalità ha spalancato le porte all’Acura #10 di WTR ed alla Cadillac #48 di Action Express, rispettivamente al 1° ed al 2° posto dopo una lunga lotta con il prototipo di Ganassi.

La 24 Ore sembrava prendere nuovamente la direzione WTR, ma tutto è stato messo in discussione a 2 ore e 30′ dalla conclusione in seguito alla foratura della Cadillac #01 del Team Ganassi. Una nuova safety car ha rimescolato le carte per un incredibile finale. Ricky Taylor/ Filipe Albuquerque/Helio Castroneves/Alexander Rossi sono riusciti a resistere al ritorno di Rengen van der Zande, che negli ultimi minuti ha perso il podio in seguito ad una foratura.

Timothé Bure/ Matthieu Vaxiviere/Gabriel Aubry/John Farano regalano a Tower Motorsport la vittoria in classe LMP2.  L’Oreca #8 taglia il traguardo con un importante gap su Paul-Loup Chatin/Dwight Merriman/Kyle Tilley/Ryan Dalziel #18 (Oreca/Era Motorsport).

La prima prova del 2021 per quanto riguarda la LMP2 si è aperta con una bella sfida tra la Dallara #47 di Antonio Fuoco/Roberto Lacorte/Andrea Belicchi/Giorgio Sarnagiotto  (Cetilar Racing) e l’Oreca #52 di Scott Huffaker/Mikkel Jensen/Ben Keating/Nicolas Lapierre (PR1/Mathiasen Motorsports). Quest’ultima ha preso un importante margine nelle prime battute prima di alzare bandiera bianca per un problema tecnico e successivamente in seguito ad un contatto contro le barriere.

Dallara ha riconquistato il comando, ma intorno alla metà gara, ha subito il ritorno dell’Oreca #8 di Timothé Bure/ Matthieu Vaxiviere/Gabriel Aubry/John Farano. Gli alfieri di Tower Motorsport hanno preso le redini del gruppo ed hanno provato ad allungare sul quartetto italiano, in pista per l’ultima volta nella classe LMP2.

Il sogno americano di Cetilar Racing si è spento con i primi raggi di sole. La Dallara #47 ha perso tempo ai box per un problema al cambio che ha spalancato la porta ai rivali. La già citata Oreca #8 non ha mancato l’occasione di salire in vetta alla graduatoria davanti all’auto di Paul-Loup Chatin/Dwight Merriman/Kyle Tilley/Ryan Dalziel (Era Motorsport #18). La situazione non è più variata fino al traguardo, dove i non abbiamo avuto sorprese dell’ultimo minuto. Da sottolineare il ritiro di Robert Kubica/Anders Fjordbach/Dennis Andersen/Ferdinand Habsburg #20 (Oreca/High Class Racing), costretti a fermarsi dopo poche ore per delle noie tecniche.

Gar Robinson/Spencer Pigot/Scott Andrews/Oliver Askew vincono la manifestazione in LMP3 dopo aver dominato la scena per gran parte dell’evento. La formazione #74 del Riley Technologies ha conquistato tre giri sulla concorrenza già dalle prime fasi ed ha potuto gestire l’importante gap nelle restanti ore.

In quella che è stata una vera e propria prova ad eliminazione, Yann Clairay/Joao Barbosa/Wayne Boyd/Lance Willsey #33 (Sean Creech Motorsports) concludono al secondo posto davanti a Laurents Hörr/Moritz Kranz/Kenton Koch #6 (Mühlner Motorsports). Tanti errori in questa nuova realtà che proprio da quest’anno è stata inserita nella famosa categoria statunitense riservata a GT e prototipi.

È iniziata con il botto la 24 ore per la GTLM, classe regina delle GT. La BMW #25 di Connor De Phillippi/Philipp Eng/Bruno Spengler/Timo Glock ha sottratto nei primi metri ogni sogno di gloria alla Porsche #79 del WeatherTech Racing/Proton Competition. La M8 GTE #25 ha tamponato la 911 RSR-19 di Cooper MacNeil/Richard Lietz/Gimmi Bruni/Kevin Estre, terza sulla griglia di partenza.

Ferrari ha provato con Jules Gounon/Alessandro Pier Guidi/Davide Rigon/James Calado #62 (Risi Competizione) a fronteggiare le due Corvette ufficiali, nettamente superiori alla concorrenza. Nick Tandy/Tommy Milner/Alexander Sims #4 ed i compagni Antonio Garcia/Jordan Taylor/Nicky Catsburg #3 hanno monopolizzato la scena ‘regalando’ un giro ai rivali che, grazie alle tante neutralizzazioni, sono riusciti a recuperare il tempo perso.

La situazione è cambiata con le prime luci della domenica. La M8 GTE #25 ha strappato alla Corvette #4 la prima piazza allungando sulle due C8R. Nel frattempo anche la Ferrari di Risi tornava a pieni giri grazie ad una nuova neutralizzazione a nove ore dal termine. Le due Chevy, la BMW #25 e la Ferrari #62 di Risi Competizione hanno dato spettacolo con un’interessante battaglia che ha premiato ancora una volta l’auto americana.

Nel finale BMW ha cercato in tutti i modi di impensierire Corvette. La M8 #24 ha provato ad attaccare le due Corvette, nettamente superiori sul passo e nel misto del road course di Daytona. Dopo 5 anni il marchio statunitense trionfa con Antonio Garcia/Jordan Taylor/Nicky Catsburg #3 davanti alla gemella #4 ed alla già citata BMW #24.

Mercedes, Lamborghini, Ferrari, Porsche, Aston Martin e Lexus sono state le protagoniste della classe GTD, realtà riservata alle vetture GT3. Maro Engel/Indy Dontje/Philip Ellis/Russell Ward #57 (Winward Motorsport/Mercedes) firmano il successo davanti all’AMG GT3 #75 di Kenny Habul/Raffaele Marciello/Luca Stolz/Mikael Grenier (SunEnergy1 Racing) ed alla Lamborghini #1 di Bryan Sellers/Madison Snow/Corey Lewis/Andrea Caldarelli (Paul Miller Racing).

Lexus ha iniziato nel migliore dei modi la prova con la #14 del Vasser Sullivan. L’auto di Jack Hawksworth/Aaron Telitz/Olivier Gavin/Kyle Kirkwood ha cercato la fuga prima di entrare in battaglia con la Porsche #16 di Wright Motorsport, la Lamborghini di Paul Miller #1, la Mercedes di Winward Motorsport e la Ferrari #52 di AF Corse.

Quest’ultima, affidata a Matteo Cressoni/Simon Mann/Nicklas Nielsen/Daniel Serra #21, ha preso il comando delle operazioni prima di subire il ritorno dell‘AMG GT3 di Maro Engel/Indy Dontje/Philip Ellis/Russell Ward #57. Il quartetto ha imposto un ritmo impressionante infliggendo un giro a quasi tutti i rivali. Una nuova caution, a nove ore dalla fine, ha rimesso in gioco molti protagonisti rimasti attardati nella notte.

La Ferrari, con fatica, ha riconquistato la vetta del gruppo infilando l’AMG #57 alla prima impegnativa staccata del circuito di Daytona. La 488 di AF Corse ha cercato di allungare sulla Mercedes di HTP Winward Motorsport e l’AMG #75 di Kenny Habul/Raffaele Marciello/Luca Stolz/Mikael Grenier (SunEnergy1 Racing).

Una nuova Safety Car ha rivoluzionato nuovamente la competizione. Il portoghese Serra ha iniziato nelle ore seguenti un magico duello contro il tedesco Engel, una sfida che ha visto le due auto in battaglia senza esclusioni di colpi. L’epilogo non è stato però dei migliori. Le due vetture di testa sono finite a contatto in T1 e ad avere la peggio è stata proprio la Rossa #52, vittima di una foratura dopo la toccata con l’AMG, che ha mantenuto la prima posizione.

L’AMG #57 ha costruito nelle ore successive un importante gap che ha saputo riproporre ad ogni ripartenza. Secondo posto finale per la Mercedes #75 di SunEnergy1 Racing, abile nelle ultime fasi a respingere gli attacchi dell’Huracan GT3 #1 del Paul Miller Racing, a segno lo scorso anno.

Una spettacolare 24 Ore di Daytona ci ha fatto emozionare dal primo all’ultimo minuto. Per quanto riguarda l’IMSA WeatherTech SportsCar Championship appuntamento a marzo per un’altra grande classica del motorsport, la 12 Ore di Sebring.

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Foto: LaPresse

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