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Nuoto, ISL 2020: Cali Condors campioni, Dressel e Peaty a passo di record. Benedetta Pilato quarta nelle Skin Race

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Signore e signori, cala il sipario sull’International Swimming League 2020. La Champions League 2020 del nuoto è giunta al termine e a fregiarsi dello scettro sono i Cali Condors (555.5 punti). La compagine di base a San Francisco ha concluso davanti a tutti, a precedere i campioni uscenti degli Energy Standard (448.5 punti), i London Roar (365.0 punti) e gli LA Current (298.0 punti).

Neanche a dirlo, il protagonista è stato sempre lui, Caeleb Dressel (MVP della competizione). L’asso del nuoto americano ha dato spettacolo nella Duna Arena di Budapest (Ungheria), facendo acqua bianca nella vasca corta magiara. Il primo segnale di vitalità è arrivato nei 100 stile libero, vinti con il nuovo primato americano di 45″08, a 14 centesimi dal record del mondo del francese Amaury Leveaux (44″94). Il secondo è stato abbagliante, perché i 100 misti sono stati portati su livelli stellari: ben sei decimi tolti al precedente limite mondiale da lui stesso detenuto, 49″28 il tempo finale. Dressel ha concesso il tris poi nei 50 farfalla vinti 22″09, confermandosi su livelli incredibili. In casa Cali Condors, però, i centri hanno riguardato anche altri atleti. La doppietta nei 200 farfalla donne firmata da Hali Flickinger (2’03″35) e da Kelsi Dahlia (2’05″39) è stata accompagnata dai successi di Olivia Smoliga (55″04) nei 100 dorso (nuovo record americano), dalla doppietta nei 100 misti perché alle spalle di Dressel si è classificato Marcin Cieslak (51″17), da Lilly King (1’02″50) a segno nei 100 rana a un tiro di schioppo dal record mondiale di Ruta Meilutyte e di Alia Atkinson (1’02″36) e da King e Molly Hannis davanti a tutte nelle Skin Race.

Tra gli Energy Standard, però, dei punti da mettere ci sono. In primis il sudafricano Chad le Clos si è imposto nei 200 farfalla in 1’48″57, prevalendo di appena 9 centesimi nello spalla a spalla sull’americano Tom Shields degli LA Current e a tre decimi dal primato mondiale del giapponese Daiya Seto (1’48″24). E’ stata la volta del russo Kliment Kolesnikov (48″82), che ha avvicinato il record mondiale dei 100 dorso da lui siglato ieri (48″58), e poi è arrivato il sigillo della solita Siobhan Haughey che ha nuotato ancora una volta il record asiatico in 1’51″11 nei 200 stile libero. Da segnalare la doppietta Sarah Sjoestroem (24″73)/Madeline Bencic (24″80) nei 50 farfalla femminili e la vittoria nella 4×100 stile libero mista.

Considerando gli Energy Standard, Benedetta Pilato quest’oggi non è andata oltre il quinto posto nei 100 rana e il quarto nelle Skin Race di questo stile. La classe 2005 è parsa comprensibilmente stanca e meno brillante rispetto ad altre circostanze, nuotando un crono nei 100 metri di 1’04″27 distante dal suo riferimento. Un’esperienza, comunque, esaltante per la giovanissima atleta italiana che tanto ha potuto e saputo apprendere da questa competizione. Ritornando al tema record, il britannico Adam Peaty (London Roar) ha lasciato ancora una volta il segno, siglando il nuovo record del mondo dei 100 rana con il crono di 55″41, migliorando di 8 centesimi il suo primato precedente. Eccellente però la prova anche del bielorusso Ilya Shymanovich che, nuotando in 55″49, ha eguagliato il precedente limite. Da segnalare il grande 1’40″25 dell’altro britannico Duncan Scott (London Roar) nei 200 stile libero maschili, a poco più di un secondo dal record mondiale di Yannick Agnel (1’39″27).

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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