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MotoGP, Mondiale 2020: le gomme Michelin vere protagoniste di un campionato senza Marc Marquez

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Che questo sia il Mondiale di MotoGP dell’incertezza non vi sono dubbi: otto vincitori diversi nelle 11 gare dispute e sono 14 i centauri che potenzialmente sono ancora in corsa per vincere il titolo. Una cosa che non si era mai vista.

Un campionato, al momento, dall’evoluzione imprevedibile, dettata da due fattori:

  1. L’assenza del dominatore Marc Marquez.
  2. Il fattore gomme Michelin.

Indubbiamente l’infortunio dell’asso nativo di Cervera ha completamente stravolto gli equilibri, per la semplice constatazione che il riferimento sia venuto a mancare. Si può notare come, ad esempio, un marchio importante e vincente come la Honda sia quasi sparito, anche se ad Aragon dei segnali di ripresa da Tokyo sono arrivati. Di fatto, lo scettro però dell’iberico non è stato nessuno in grado di raccoglierlo e di gestirlo con convinzione. Potrebbe essere l’iberico della Suzuki Joan Mir?

Le mescole ci hanno messo lo zampino. Non è un mistero che quest’anno il costruttore francese abbia introdotto una carcassa di base più morbida per offrire più grip ai piloti in piega. Tuttavia, il comportamento delle stesse è imprevedibile e sensibile ulteriormente alle variazioni climatiche. Ciò ha costretto i piloti ad adattare il loro stile di guida e nello stesso tempo a trovare una messa a punto diversa. Pertanto, negli ultimi tre appuntamenti iridati le sorprese potrebbero non essere finite qui…

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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