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Giro d’Italia 2020, il lavoro di squadra della Ineos e un Dennis sontuoso. Dopo Thomas sembrava tutto finito…

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Il Giro d’Italia 2020 della Ineos Grenadiers sembrava finito sull’Etna. Il destino della squadra inglese si è completamente trasformato in ventiquattro ore, dalla caduta balorda di Geraint Thomas durante il trasferimento verso Enna al ritiro del gallese a causa della conseguente frattura del bacino; invece la ex Sky, memore della lezione avuta all’ultimo Tour de France, si è inizialmente ‘riciclata’ come cacciatrice di tappe. Filippo Ganna si è imposto come protagonista, imbattibile a cronometro e nel mezzo la vittoria da fuggitivo della quinta tappa a Camigliatello Silano, dedicandola proprio al capitano; nel mezzo, il successo di Jhonatan Narvaez a Cesenatico, nella frazione dedicata a Marco Pantani. Ma nel mentre, un ragazzo londinese di 25 anni di nome Tao Geoghegan Hart si stava imponendo all’attenzione del direttore sportivo Matteo Tosatto, mantenendo sempre le ruote dei migliori. Imponendosi come il migliore di tutti a Piancavallo domenica scorsa e risalendo fino al quarto posto in classifica generale. La Ineos così, all’improvviso, si è ritrovata in una situazione oramai impensabile: essere ancora in lotta per il Giro d’Italia, con la squadra probabilmente più forte della corsa rosa, nonostante l’assenza del leader designato Thomas.

Così, la Ineos è tornata nella sua forma mentis: quella di dominare la corsa dalle fondamenta. La squadra inglese si è messa a comandare il gruppo decidendo in maniera magistrale chi doveva andare in fuga e chi doveva restare al guinzaglio, mandando spesso anche dei suoi uomini in avanscoperta. E facendo la selezione, quella vera, su Stelvio e Sestriere. Nessuno era riuscito a scalfire la resistenza di Joao Almeida, in rosa proprio dall’Etna e portato quasi in carrozza fino a metà della terza settimana dai suoi compagni di squadra, ci è riuscita la Ineos. O meglio, ci è riuscito un meraviglioso Rohan Dennis, che con il suo forcing ha sgretolato il gruppo su entrambe le grandi salite del Giro, permettendo al suo inaspettato capitano Geoghegan Hart di combattere per la maglia rosa con l’altra sorpresissima Jai Hindley. Unico neo per l’ex campione del mondo è che non è arrivata una vittoria personale, meritatissima per il lavoro fatto sui due tapponi di montagna. Ma aver messo il suo compagno Tao Geoghegan Hart nelle migliori condizioni per conquistare il Giro d’Italia potrebbe essere una soddisfazione di grandissimo valore.

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Foto: Lapresse

 

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