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Tennis, Matteo Berrettini: “Buon esordio ma mi manca ancora il ritmo partita, ora attenzione a Humbert”

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Missione compiuta per Matteo Berrettini che nel suo match d’esordio degli US Open 2020 si sbarazza in tre set del nipponico Go Soeda (numero 119 dell’ATP) dopo un match nel quale solamente il primo set è stato combattuto. Da quel momento in avanti, infatti, il nostro portacolori ha cambiato ritmo e non ha lasciato scampo al rivale, soffocandolo a suon di vincenti.

Un buon avvio, dunque, per il semifinalista di Flushing Meadows 2019 che spiega come l’avvio dell’incontro non sia stato semplice dopo tanti mesi di inattività. “All’ingresso in campo bisogna sempre un po’ adattarsi – spiega a UbiTennis.com – servivo molto bene, ma facevo tanta fatica in risposta. Mi sono agganciato, quindi, alle cose che riuscivo a fare meglio, fiducioso che il mio gioco sarebbe salito. Il mio livello in allenamento è molto buono, ma mi manca ancora il ritmo partita, e quello si può acquisire solamente giocando”.

Dopo aver superato Soeda, il tennista romano se la vedrà con il francese Ugo Humbert (n. 42 ATP): “L’unica volta che ci siamo incontrati ho preso una sveglia tremenda (a Brest nel 2017 ndr) serve davvero bene, è mancino, gioca molto vicino al campo per essere aggressivo, non ci saranno molti scambi, come capita di solito nelle mie partite, però dovrò disinnescare il suo servizio. È un giocatore giovane che può raggiungere picchi molto alti quindi dovrò stare attento”.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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