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Pattinaggio artistico, Alessia Tornaghi si racconta a Figure2u: “Il prossimo obiettivo sono i 200 punti”

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Alessia Tornaghi è indubbiamente una delle personalità più promettenti della Nazionale azzurra di pattinaggio artistico, squadra che, insieme a veterani come Guignard-Fabbri, Della Monica Guarise, sta attraversando un periodo di transizione generazionale grazie a talentuosissimi nuovi innesti in categoria maggiore. La pattinatrice milanese stanziata all’Ice Club di Torino ha parlato del suo attuale stato di forma, dei suoi obiettivi futuri e di molto altro in una lunga intervista concessa a Massimiliano Ambesi in occasione dell’ultima puntata di Figure2u, la rubrica di approfondimento sulla disciplina a cura di Franco Culcasi in onda su Sport2u, la Web Tv di OA Sport.

L’allieva di Edoardo De Bernardis ha inizialmente raccontato il periodo difficile lontano dal ghiaccio durante l’isolamento, in cui non sono mancate alcune complicazioni, finalmente risolte: “Da marzo sono successe tante cose, durante la quarantena abbiamo fatto molti allenamenti off ice, abbiamo montato entrambi i programmi a terra per poi trasferirli sul ghiaccio a maggio. Sono rientrata in pista a San Donato, spostandomi a Torino a fine giugno; ho cambiato ben quattro paia di pattini, complice un problema con le lame; alla fine siamo arrivati a una scarpa su misura con il calco. Ho avuto anche un piccolo infortunio“. Alessia ha inoltre svelato il tema del suo programma breve, esponendo due chiavi di lettura in vista di un’eventuale strategia di gara: “Il corto sarà un blues, non voglio dire ancora quale, sto lavorando sia a triplo toeloop/triplo toeloop che a triplo lutz/triplo toeloop, deciderò poi in base al mio stato di forma su quale combinazioni optare“.

Nella scorsa annata sportiva l’atleta ha impressionato pubblico e addetti ai lavori in più di una gara internazionale: dalla Warsaw Cup (Polonia), conclusa al quinto posto, alla tappa italiana del circuito Junior Grand Prix di Egna, dove ha agguantato una storica terza posizione, passando per le Olimpiadi Invernali Giovanili di Losanna (Svizzera), concluse al sesto posto, senza dimenticare l’ottava piazza al debutto agli Europei di Graz (Austria): “Le Olimpiadi mi sono piaciute veramente tanto, era tanto che volevo prenderne parte, sono felice di averle vissute, è stata un’esperienza diversa dal solito, certamente mi ha fatto venire la voglia di allenarmi ancora di più per disputare le Olimpiadi vere”.

Dei risultati incoraggianti arrivati grazie a un allenamento costante e intenso, come testimonia la giornata tipo della pattinatrice: “Questa stagione ancora non abbiamo definito gli orari: di solito mi sveglio alle 7, mi reco in pista alle 9 e facciamo tre sessioni di un’ora alternate da un’ora di pausa, dopodiché facciamo off ice; dopo torno a casa, studio e si ricomincia”. Sessioni di allenamenti costellate da ripetute prove dei programmi, eseguite con buone percentuali: “L’anno scorso su cinque giorni, dal lunedì al venerdì, perché la domenica non provavamo, il libero lo facevo tre volte pulito e una volta con un errore“.

Un salto in particolare, ovvero il triplo flip, l’anno scorso ha causato qualche problemino all’azzurra. Ma quali sono gli ultimi aggiornamenti sull’elemento? “Sta migliorando, non è il mio cavallo di battaglia, l’anno scorso a causa del flip ho perso delle occasioni ma le percentuali di realizzazione adesso sono più alte. Io cerco di fare tanti esercizi, spesso meno ci penso e meglio viene. Se mi concentro sul filo il salto neanche lo chiudo. Ma sento che c’è un miglioramento, poi la sentenza la daranno gli specialist“. E per quanto riguarda il prossimo obiettivo non ci sono dubbi: “Il mio obiettivo sono i 200 punti, che sia possibile o impossibile non lo so. Farò i miei allenamenti, le mie gare e vedremo“.

Per ciò che concerne il segmento di gara più lungo, Alessia non ha nascosto di essere al lavoro su un layout differente da quanto proposto nella stagione passata, dove ha presentato due doppi axel più sette tripli, tra cui due salcow e due rittberger: “Ci sono dei cambiamenti, mi sto allenando per farli, al momento della gara vedremo; c’è tempo anche per tornare al 2 +7“. E in cantiere è in lavorazione un nuovo elemento, il triplo axel: “L’ho provato con la canna, prima della quarantena. Ora stiamo programmando di riprendere il lavoro interrotto anche dal problema con i pattini“.

Il mondo della specialità individuale femminile sta cambiando. Oggi sempre più pattinatrici alzano l’asticella proponendo appunto il triplo axel o addirittura un quadruplo. Ma quali tra i due elementi è più difficile da imparare, e soprattutto, quanto l‘età può incidere sulla realizzazione? “Dipende dalla tecnica di base e dall’individuo: credo anche sia un fattore molto psicologico, a 17 anni certo non puoi atterrare cinque quadrupli come la Trusova, ma qualcosa si può fare. Personalmente mi trovo più a mio agio con l’axel perché ho imparato bene la tecnica di base e mi sento più sicura e con più margine di spazio“.

La grande capacità tecnica e realizzativa di Alessia non è sbocciata per caso, come ha ammesso la pattinatrice stessa illustrando il suo background, tra cui spicca una significativa esperienza in Russia: “Sono cresciuta a Milano, due anni fa ho fatto un’esperienza in Russia, mi sono allenata con Viktoria Volchkova. Mi ha aiutato tanto, lì si lavora ogni giorno per il risultato, ho imparato molto sul metodo di allenamento e sento di essermelo portato dietro. Si lavora tanto a ripetizioni, cosa che mi mancava, e proprio da questa esperienza credo sia migliorata la mia percentuale di realizzazione. Prima facevo meno salti: in Russia tutto è focalizzato per progredire. Il salto deve essere atterrato in ogni condizione fisica e mentale“.

Nonostante il futuro della stagione sia quanto mai in bilico a causa dell’emergenza sanitaria, la pattinatrice non ha sollevato preoccupazioni riguardo l’eventuale assenza di competizioni prima dei Campionati più importanti: “Non è un fattore che mi spaventa, la Federazione ci segue, siamo monitorati costantemente. Il ritmo gara sicuramente è importante, ma ci si può allenare però anche in un altro modo con simulazioni, test o altro“.

Ma c’è una pattinatrice a cui Alessia Tornaghi si ispira? “Ce ne sono tante molto brave, ognuna ha i propri punti forti e meno forti. Ma non c’è nessuna pattinatrice donna in particolare“. Pattinatrice no, ma pattinatore sì, lo statunitense Nathan Chen: “Nathan è bravissimo, siamo amici, come approccio e come mentalità è anni luce davanti a chiunque altro abbia mai conosciuto”. Di seguito l’intervista completa.

ALESSIA TORNAGHI A FIGURE2U


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Foto: LaPresse

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