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Formula 1

F1, GP Russia 2020: Lewis Hamilton, troppi errori a Sochi! Il britannico rimanda l’attacco al record di Schumacher

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Si è conclusa con un deludente terzo posto a Sochi una delle peggiori domeniche dell’ultimo biennio per Lewis Hamilton, protagonista in negativo della giornata odierna a causa di un paio di errori davvero imperdonabili per un 6 volte campione del mondo e per un team che domina in lungo e in largo il Mondiale di Formula 1 dal 2014 a questa parte. Il britannico della Mercedes, non aiutato in questo frangente nel migliore dei modi via radio dal suo fidato ingegnere di pista Peter Bonnington, ha effettuato due prove di partenza irregolari (in un punto pericoloso) all’uscita della pit-lane prima di schierarsi in griglia con la sua W11 rimediando una penalità di 10″ da scontare al pit-stop in gara.

Il 35enne nativo di Stevenage, non ancora consapevole della sua penalizzazione, ha difeso strenuamente la sua prima posizione ottenuta in qualifica ed è stato in grado di respingere l’attacco del compagno di squadra Valtteri Bottas nonostante il gioco delle scie verso la staccata di curva 2. In quel frangente Hamilton ha tenuto l’interno costringendo il finlandese ad un attacco praticamente impossibile, che infatti non è andato a buon fine grazie all’ottima strategia difensiva del leader del Mondiale. Nel primo stint Lewis ha provato in tutti i modi ad allungare su Bottas e Verstappen, ma le sue gomme soft sono andate progressivamente in difficoltà affossando di fatto le sue residue speranze di vittoria, alla luce dei 10″ persi in occasione della sosta ai box.

In realtà il fuoriclasse inglese non è stato in grado di fare la differenza nemmeno su gomma dura all’inizio del secondo stint, perdendo l’ultima possibilità di insidiare le prime due posizioni con un eventuale undercut. La leadership mondiale resta comunque saldamente nelle mani del n.44, che vanta esattamente 44 punti di margine nei confronti del suo primo inseguitore Bottas e 77 sulla Red Bull di un Max Verstappen ormai fuori dai giochi a causa della scarsa affidabilità del suo motore Honda. Anche l’appuntamento con il 91° successo della carriera (che gli permetterebbe di eguagliare il record assoluto di Michael Schumacher) è solamente rimandato, alla luce di una superiorità tecnica impressionante della Mercedes con un calendario che prevede ancora sette round da qui al termine del campionato 2020.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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