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Nuoto, Settecolli 2020. Rana in chiaroscuro: conferme da Martinenghi, Castiglioni e Pilato, da rivedere il gruppo degli “imolesi”

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Era il giorno dei 100 rana, il primo del Trofeo Settecolli di Roma. A lanciare i guanti di sfida, in periodi diversi, erano stati i più giovani del lotto, Benedetta Pilato con il suo 1’07″06 a Casarano meno di un mese fa e Nicolò Martinenghi con il suo 58″75 a Riccione in dicembre. Alla fine il guanto è rimasto lì a terra tra gli uomini, dove il varesino ha dominato la gara, forte di una vasca di ritorno travolgente ed è stato raccolto invece da Arianna Castiglioni tra le donne: la lombarda ha colto un successo significativo, rimescolando ancora una volta le carte in vista della corsa alla qualificazione olimpica che si fa sempre più appassionante.

Non ci si potevano certo attendere scintille a sei mesi dall’ultima gara “vera” e con un periodo molto più lungo del solito lontano dalle piscine per tutti, però i due 100 rana hanno evidenziato un aspetto importante: tutti gli allievi di Cesare Casella sono rimasti piuttosto al di sotto dei loro standard abituali, facendo peggio rispetto a dicembre. Scozzoli aveva preannunciato che non si sarebbe presentato, lui e i suoi compagni di allenamento, al meglio al Settecolli, che gli obiettivi erano altri e non ci sarebbe stato il grande risultato cronometrico e così è stato. Martina Carraro, Federico Poggio e il bronzo di Glasgow nei 100 e nei 50 rana, sono apparsi poco brillanti e piuttosto ingolfati, pur disputando gare diverse tra loro.

Troppo guardinga e incapace di trovare il giusto ritmo Martina Carraro nella prima vasca e poi incapace di colmare un gap piuttosto ampio nei secondi 50 metri rispetto alle rivali, troppo arrembante Federico Poggio nella vasca di andata e poco brillante, invece, nel finale quando è stato battuto sul filo di lana da Scozzoli, che fatica ancora a prendere dimestichezza con quella che è stata la distanza che gli ha regalato le più grandi soddisfazioni e che, ancora una volta, lo ha visto sconfitto nettamente dal rivale più giovane, già qualificato per le Olimpiadi.

Nicolò Martinenghi è stata la vera nota positiva della serata: non ha forzato nella vasca di andata il varesino e poi si è disteso quasi in scioltezza, senza dare l’impressione di faticare e di spingere fino in fondo, nel finale di gara chiudendo con un 59″43 che, non fosse stato per quello stratosferico 48″75 di dicembre, adesso sarebbe stato accolto con un tempo di altissimo spessore per il giovane interprete della specialità.

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In campo femminile ha bene impressionato Arianna Castiglioni, che ha disputato una gara lineare, faticando un po’ nei momenti chiave, ma chiudendo con un soddisfacente 1’06″86, che però non le ha permesso di battere la svizzera Mamie, la sorpresa di giornata, capace di mettere in fila le tre azzurre con un più che buono 1’06″60, che rappresenta anche il record nazionale. Un discorso a parte lo merita Benedetta Pilato che, è vero, ha chiuso al quarto posto la gara e al terzo in Italia ma il riferimento deve essere lo scorso anno quando Carraro e Castiglioni le vedeva col cannocchiale in questa distanza, quando crollava inesorabilmente nella vasca di ritorno dopo aver dato tutto nei primi 50. Adesso è lì a giocarsela con loro e tutto questo, oggi, può essere più che sufficiente per essere molto soddisfatti della prestazione della tarantina, che l’exploit lo ha fatto un mese fa a Casarano e oggi ha comunque ottenuto un risultato di tutto rispetto.

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Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse

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