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Formula 1

F1, incubo rosso: Vettel 13°, Leclerc 14°. Ferrari senza punti, nemmeno l’onore si salva a Spa

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Oggi, 30 agosto 2020, la Ferrari ha concluso il peggiore Gran Premio del Belgio di Formula Uno della sua illustre storia. Laddove un anno fa Charles Leclerc centrava la sua prima vittoria in carriera. Nello stesso luogo dove due stagioni or sono Sebastian Vettel regolava Lewis Hamilton per un successo che sembrava rilanciare il tedesco in ottica titolo. Spa-Francorchamps è sempre stato un luogo speciale e magico per la massima categoria del motorsport e, di conseguenza, anche per la scuderia con il Cavallino Rampante. Basta tornare con la mente ai trionfi di Michael Schumacher, senza scomodare il fatto che, proprio nella pista delle Ardenne, sulle fiancate delle vetture di Maranello comparve per la prima volta il Cavallino Rampante donato dalla madre di Francesco Baracca a Enzo Ferrari.

Anche per questo motivo stride in maniera particolare ciò che si è visto, non solo oggi, ma nel corso dell’intero fine settimana. Dopo un avvio di campionato assolutamente negativo, la prova in terra belga è stata la quintessenza del disastro sportivo. Peggio anche di quanto accaduto a Barcellona due settimane or sono. Non è andato bene nulla in casa Ferrari. Letteralmente. Solamente i piloti, con le unghie e con i denti, hanno provato a salvare la faccia. Anche perchè, come detto, per il resto ogni altro aspetto è stato insufficiente.

Il primo, immenso, campanello d’allarme si era sentito venerdì. Le due sessioni di prove libere avevano messo in mostra una SF1000 che non andava né nei settori veloci, né in quello misto. Sul giro secco, e sul passo gara. Le qualifiche di ieri hanno prodotto una doppia eliminazione nella Q2, mentre la gara odierna è stata addirittura peggiore. Sebastian Vettel ha tagliato il traguardo al tredicesimo posto, proprio davanti a Charles Leclerc. Quello che fa letteralmente impressione è vedere che davanti alle due Rosse ci fosse Kimi Raikkonen su una Alfa Romeo che ha lo stesso motore (e che ha superato l’ex compagno di scuderia tedesco senza nemmeno il bisogno del DRS) oppure che alle spalle del monegasco abbia chiuso Romain Grosjean (a sua volta motorizzato Ferrari) a pochi decimi di distacco.

Le due monoposto di Maranello hanno concluso a circa 20 secondi dalla zona punti. Solamente a leggerlo fa impressione. Un fardello pauroso, che sarebbe stato anche più grave senza la Safety Car dovuta all’incidente di Antonio Giovinazzi. Senza quello stop sarebbe arrivato il doppiaggio (dopotutto Leclerc ha tagliato il traguardo a 1:14 da Hamilton) eventualità già vista troppe volte in questa annata. Già, il 2020. Un anno terribile a livello mondiale per motivi molto più seri, e anche a livello sportivo per il team emiliano. Ormai non c’è più da meravigliarsi che la Ferrari sia in lotta con Alpha Tauri o Haas, la realtà è questa. Abituiamoci a vedere due vetture che faranno fatica a qualificarsi per la Q3 in ogni appuntamento, tenendosi ben stretti i due podi conquistati da Charles Leclerc in questo campionato. Per quello che la SF1000 può dare, è davvero parecchio. Anche se una volta la scuderia era abituata a vittorie e titoli mondiali. Meglio non pensarci più per ora. Sic transit gloria mundi… 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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