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F1, GP Spagna 2020: Sebastian Vettel e il nuovo telaio. Cos’è cambiato per il tedesco?

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Dopo le pessime prove di Silverstone, la Ferrari ha deciso di cambiare il telaio di Sebastian Vettel per il Gran Premio di Spagna. Il tedesco ha quindi testato il nuovo chassis proprio durante le prove libere odierne, dando qualche segnale di vita rispetto a quanto visto nelle ultime due settimane in terra britannica. Intendiamoci, fare peggio di Silverstone era pressoché impossibile, dunque un “rimbalzo” nelle prestazioni può essere considerato fisiologico, cionondimeno si è vista un’autentica reazione che lascia ben sperare in vista di sabato e domenica.

In particolare nella FP1 Vettel si è espresso esattamente al medesimo livello di Leclerc, rispetto al quale ha pagato solamente 11 millesimi sul giro più veloce. Un’autentica inezia. Vedere questo equilibrio tra i due era impensabile sia nel GP di Gran Bretagna che in quello del 70° Anniversario. Nel pomeriggio, il tedesco ha fatto più fatica, ma il suo distacco è stato inferiore rispetto a quello perennemente accusato a Silverstone. Seb nella FP2 ha pagato il fatto di aver sempre commesso qualche sbavatura nei giri lanciati, indice di come evidentemente l’assetto non sia ancora quello ideale.

Di sicuro un telaio crepato, come quello usato in Inghilterra, può avere avuto influenze negative sulle sensazioni di Vettel, al quale, tuttavia, oltre alla nuova vettura potrebbe giovare il fatto che Montmelò sia una pista con esigenze differenti rispetto a Silverstone. Infatti l’autodromo di Barcellona richiede un carico aerodinamico medio-alto, dunque è una pista più vicina alle caratteristiche dell’Ungheria piuttosto che a quelle di Spielberg o appunto Silverstone. Una monoposto meno “scivolosa” e più incollata al suolo è storicamente maggiormente gradita dal teutonico. Dunque, i miglioramenti Seb possono essere ricercati anche nei connotati diversi del circuito.

Inoltre l’impressione è che, rispetto a Silverstone, per Vettel vi sia stato un altro grosso cambiamento. Vedremo come andranno le cose tra domani e domenica, ma la sensazione è che il tedesco e la squadra siano giunti a una tregua dopo le forti tensioni del GP del 70° Anniversario. È sicuramente più produttivo avere un ambiente di lavoro sereno, nel quale Seb non viene più vissuto come un corpo estraneo, bensì come una risorsa. D’accordo, il trentatreenne teutonico ha pur sempre una “data di scadenza” appiccicata addosso, ma cercare di concludere al meglio un rapporto giunto alla sua sesta stagione conviene sia alla squadra, che non può pensare di mandare in pista un pilota sfiduciato, che a Vettel stesso, la cui reputazione di top driver rischierebbe di essere messa in discussione.

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Dunque, sicuramente il nuovo chassis ha fatto bene al tedesco, ma probabilmente non è stato solo il cambiamento del telaio a rinvigorire il quattro volte Campione del Mondo. Ci sono altri fattori che hanno concorso a risollevarne le sorti. Ora, però, ciò che importa davvero è ritrovarsi quando più conta. Sinora si può affermare che l’unica gara in cui Seb ha tirato fuori il massimo potenziale della vettura sia stata il GP d’Ungheria. Un pilota come Vettel non può scendere in pista per fare presenza, l’obiettivo deve essere quello di ottenere il miglior piazzamento possibile anche nell’ottica del Mondiale costruttori, dove il terzo posto è ampiamente alla portata della Ferrari.  Per questo la Scuderia di Maranello deve fare tutto il possibile per mettere il tedesco nelle condizioni di esprimersi al meglio, dando quindi fiducia al pilota, il quale dal canto suo dovrà dimostrare di meritarsela. Pertanto, oltre al telaio, è bene che sia stato cambiato anche l’approccio di entrambe le parti nei confronti dell’altra.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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