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Ciclismo, Gianni Bugno: “Tragedie come quella di Iannelli non devono più succedere. Chi sbaglia, in primis gli organizzatori, deve pagare”

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La sicurezza dei corridori, fuori, ma anche dentro le gare, è un tema sempre più attuale. La brutale caduta di Fabio Jakobsen al Giro di Polonia, le cui gravi conseguenze sono dovute anche a delle transenne in plastica che non hanno assorbito l’urto, sbalzando il corridore fuori dal tracciato, ha riportato in auge il problema della negligenza degli organizzatori. Nel caso del corridore neerlandese, fortunatamente, non ci sono state gravi conseguenza, ma solo un anno fa, in circostanze non dissimili, in una gara nostrana per U23, è morto un ragazzo: Giovanni Iannelli.

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Del problema ha parlato una grande leggenda del ciclismo italiano, Gianni Bugno, a Tuttobiciweb.it. Queste le sue parole: “Sono contento che le condizioni di Jakobsen stiano migliorando, ma questo non deve attenuare l’impegno che tutte le componenti del ciclismo devono metterci per garantire ai corridori un certo livello di sicurezza nelle competizioni ciclistiche. Chi sbaglia, in primis gli organizzatori, deve pagare. Casi come quello di Giovanni Iannelli non devono più succedere. La sicurezza dei corridori non deve essere solo uno slogan“.

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Foto: Lapresse

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