Seguici su

Senza categoria

Tennis: Wimbledon distribuisce montepremi per i partecipanti originari del 2020. Teste di serie maschili, addio algoritmo

Pubblicato

il

A Wimbledon non si sta giocando. La pandemia di coronavirus ha cancellato lo Slam più celebrato, chiacchierato e conosciuto di tutti, quello che lancia nella gloria e la cui erba porta una dose non indifferente di racconti. Tuttavia, del movimento c’è sempre intorno al torneo britannico, che ha messo insieme un paio di decisioni importanti.

In particolare, è stato deciso di distribuire oltre 10 milioni di sterline di montepremi, corrispondenti a oltre 11 milioni di euro, ai 600 giocatori che avrebbero partecipato ai Championships in questo 2020. In particolare, ai 224 (indistintamente tra uomini e donne) impegnati nelle qualificazioni vanno 12.500 sterline (appena meno di 14.000 euro), ai 256 del tabellone principale 25.000 sterline (quasi 28.000 euro), ai 120 del doppio 6.250 sterline (vicino ai 7.000 euro), ai 16 del torneo in carrozzina 6.000 sterline (circa 6.700 euro) e, infine, ai quattro del quad wheelchair 5.000 sterline (poco più di 5.500 euro). Tutte le somme sono da intendersi a testa, chiaramente.

Inoltre, è stato annunciato che l’algoritmo che resisteva fin dal 2002 per determinare le teste di serie maschili, come afferma il comunicato stesso, “ha fatto il suo tempo”. Spazio, dunque, alla redazione delle teste di serie secondo il ranking ATP, così come già avviene negli altri tre Slam, gli Australian Open, il Roland Garros e gli US Open. In passato non è stato raro notare grandi cambiamenti (uno dei quali vide, con Nadal numero 1 del mondo, Federer prima testa di serie nel 2010). La classifica mondiale veniva già seguita nel determinare le teste di serie al femminile, tranne qualche eccezione notevole motivata.

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NEWS SUL TENNIS

federico.rossini@oasport.it

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *