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MotoGP, Marc Marquez e il record di Giacomo Agostini. Primato a rischio per “Ago”, ma Yamaha può essere alleata

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La stagione di MotoGP 2020 è finalmente alle porte. Dopo quattro mesi di attesa forzata a causa dell’emergenza sanitaria generata dalla pandemia di Covid-19, la classe regina è pronta a scendere in pista. Con ogni probabilità sarà un’annata particolare, per certi versi vecchio stampo, con sole 13 gare (non capitava dal 1995) e Gran Premi esclusivamente in Europa (situazione che non si verificava dal 1980). Ovviamente tra i temi forti ci sarà la rincorsa di Marc Marquez al record di Giacomo Agostini.

D’altronde lo spagnolo sta dominando la scena da tempo e, dopo aver conquistato titoli iridati a raffica, è normale che si possa confrontare con la storia. Al riguardo, è necessario effettuare un distinguo in merito al primato di “Ago”, dividendolo tra successi tout-court e affermazioni nella classe regina. Nell’arco della sua carriera, il centauro lombardo ha vinto la bellezza di 15 Mondiali, diluiti tra il 1966 e il 1975. Otto di questi titoli sono arrivati nella top class (all’epoca la 500cc), mentre altri sette sono stati conquistati nella 350cc.

Per Marquez, pensare di andare a prendere Agostini in termini assoluti, è complicatissimo, se non impossibile. Al momento l’iberico vanta 8 iridi (uno in 125cc, uno in Moto2 e sei in MotoGP), pertanto sotto questo punto di vista è ancora a metà strada rispetto ad “Ago”. D’altronde non bisogna dimenticare come il pilota italiano gareggiasse in un’epoca differente, quando era possibile presentarsi al via di più classi contemporaneamente. Non a caso, Agostini ha conquistato un doppio iride in ben quattro stagioni, in quanto tra il 1968 e il 1971 ha primeggiato sia nella 350cc che nella 500cc. Dunque il primato di 15 Mondiali tout-court appare decisamente al sicuro.

Al contrario, Marquez può legittimamente puntare a battere il record di Iridi nella classe regina. In tal senso, “Ago” ne ha raccolti 8, mentre Marc ne ha già arpionati 6, per di più nell’arco di sole sette stagioni. Considerando come lo spagnolo abbia 27 anni e come dal 2013 al 2019 abbia mancato il successo in campionato solo nel 2015, è evidente che goda della concreta possibilità di diventare il centauro più titolato di sempre nella storia della classe regina. Va però detto che, in passato, il primato di Agostini era già stato messo seriamente in discussione da altri due piloti, che però non sono riusciti a migliorarlo.

Il primo fu Michael Doohan negli anni ’90. L’australiano vinse cinque titoli, peraltro consecutivi, tra il 1994 e il 1998, venendo però frenato dai gravi infortuni. Non bisogna dimenticare come “Mick” stesse dominando il Mondiale 1992 prima di subire il drammatico incidente nelle prove del Gran Premio d’Olanda, a causa del quale rischiò l’amputazione della gamba destra e fu costretto a una lunga pausa forzata. Doohan perse così un titolo già vinto e nel 1993 gareggiò ancora lontano dal suo 100%. Inoltre la sua carriera venne interrotta prematuramente da un nuovo incidente nel Gran Premio di Spagna 1999. Cinque affermazioni iridate, dunque, che avrebbero potute essere di più senza un paio di drammatici avvenimenti.

Il secondo ad aver minacciato seriamente il record di Agostini è stato, ovviamente, Valentino Rossi, il quale appariva davvero destinato a diventare il nuovo primatista. Tra il 2001 e il 2009 il Dottore ha conquistato ben 7 titoli nell’arco di nove anni, fermandosi però a un passo dal record. Il disastroso biennio in Ducati e soprattutto l’ascesa del tandem composto da Marc Marquez e Jorge Lorenzo ha però impedito a Rossi quantomeno di eguagliare “Ago”. Con il senno di poi, pesa parecchio il Mondiale sfuggito per una manciata di punti nel 2006, oltre ovviamente a quello perso sul filo di lana del 2015.

Dopo il pesarese è arrivato appunto Marquez, che in questo momento appare lanciatissimo, proprio come Valentino nel 2009… Ci sono alcune differenze, però, rispetto al Dottore all’apogeo del suo dominio. Innanzitutto l’età. L’iberico è arrivato a quota 6 Mondiali nella classe regina a 26 anni, mentre Rossi ha raggiunto tale traguardo a 29. Pertanto, lo spagnolo ha tre primavere “di vantaggio” sotto questo punto di vista. Inoltre Marquez non pianifica di cambiare moto, come fatto da VR46 a fine 2010, e verosimilmente resterà alla Honda ancora a lungo, con tutti gli annessi e connessi del caso. Cionondimeno il catalano inizia a dover fare i conti con due rivali più giovani e soprattutto più affamati di lui. Parliamo ovviamente di Maverick Vinales e Fabio Quartararo, i quali saranno gli alfieri su cui punterà la Yamaha per il presente e per il futuro.

Insomma, Marquez appare davvero in grado di battere il record di Agostini relativo alla top class, visto che per riuscirci deve vincere altri 3 Mondiali. Considerando la sua età (27 anni), il compito è sicuramente fattibile. In tal senso la storica rivalità tra Honda e Yamaha potrebbe giocare un ruolo determinante, perché la Casa dei tre diapason non ne può più di essere messa in ombra da quella dell’Ala Dorata. Di conseguenza, il duro lavoro sulla Yamaha potrebbe dare i suoi frutti e mettere in discussione l’attuale egemonia del binomio Marquez-Honda. Dunque il nuovo primato di titoli nella classe regina è sicuramente nelle corde dello spagnolo, ma non è certo scontato. Dopotutto, tre titoli possono anche essere tanti se le cose smettono di girare per il verso giusto.

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Foto: Valerio Origo

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