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F1, John Elkann: “Ferrari vincerà con le nuove regole nel 2022: ora non siamo competitivi. Fiducia a Binotto”

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La Ferrari sta attraversando un momento di grandissima difficoltà. Il Mondiale F1 2020 è iniziato nel peggior modo possibile: la monoposto ha delle enormi lacune tecniche ed è in difficoltà cronica, tanto che nel GP d’Ungheria è arrivato un dolorosissimo “doppio doppiaggio” dopo l’incidente nel primo giro del GP di Stiria. La SF1000 non è all’altezza della situazione: è una vettura incapace di lottare alla pari con Mercedes e Red Bull. La Scuderia di Maranello sperava di poter battagliare per quel titolo iridato assente da addirittura 13 anni ma non sarà così. Settimana scorsa c’è stato un piccolo rimpasto aziendale e una lieve modifica dell’organigramma con l’introduzione di una nuova area, le speranza è che la situazione possa cambiare nel prossimo futuro ma bisognerà avere pazienza.

Charles Leclerc e Sebastian Vettel non possono fare molto, il team principal Mattia Binotto è stato più volte messo in discussione insieme a tutta l’area tecnica. Gli appassionati del Circus e i tifosi si aspettavano le dichiarazioni di John Elkann, Presidente della Ferrari. Il numero 1 del Cavallino Rampante ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport e si è soffermato su questo momento complicato: La parte sportiva attraversa indubbiamente un periodo difficile che parte da lontano: non vinciamo un Mondiale costruttori dal 2008 e uno piloti dal 2007. Ci sono stati i cicli vincenti della Red Bull per capacità aerodinamica e della Mercedes per la grande abilità nelle tecnologie del motore ibrido“.

John Elkann ha proseguito: “Quest’anno non siamo competitivi anche per errori di impostazione della macchina. Abbiamo avuto una serie di debolezze strutturali che esistono da tempo nell’aerodinamica e nella dinamica del veicolo. Abbiamo anche perso in potenza motoristica. La realtà è che la nostra macchina non è competitiva. Lo si è visto in pista e lo si vedrà ancora. Oggi stiamo mettendo le basi per essere competitivi e tornare a vincere quando cambieranno le regole nel 2022. Ne sono convinto”.

Confermata la fiducia a Mattia Binotto: “Totale fiducia! Anche perché Mattia Binotto, che ha preso la guida della Scuderia da un anno, ha tutte le competenze e le caratteristiche per iniziare un nuovo ciclo vincente. Era in Ferrari con Todt e Schumi, sa come si vince e dall’anno prossimo lavorerà con due piloti giovani e ambiziosi come noi”. Sui piloti, invece: “In questi ultimi dieci anni abbiamo avuto fuoriclasse come Alonso e Vettel che sono stati campioni del mondo, ma è indubbiamente più difficile ricostruire un ciclo e chiedere pazienza a chi ha già vinto rispetto a chi ha il futuro davanti a sé. Noi stiamo mettendo le fondamenta per costruire qualcosa di importante e duraturo, lo dimostra il contratto che abbiamo firmato con Charles: cinque anni, mai così lungo nella storia della Ferrari. Leclerc e Sainz prenderanno casa a Maranello, staranno vicino ai nostri ingegneri. La nuova macchina nascerà con loro”.

Il congelamento tecnico imposto dal regolamento ha influito molto e infatti non si parla di vincere prima del 2022, anno dell’introduzione delle nuove regole: “Partiamo male e dobbiamo essere realisti e coscienti delle debolezze strutturali della macchina con la quale conviviamo da un decennio e che il passaggio all’ibrido ha sottolineato. Noi abbiamo dato l’ok alle nuove regole che partiranno dal 2022, perché riteniamo giusto che ci sia maggiore competitività all’interno della F1 e non vediamo la limitazione dei budget cap come un vincolo alla nostra capacità di vincere, la prendiamo come una sfida. I nostri ingegneri, i nostri meccanici e i nostri piloti troveranno dentro quei vincoli la forza e la creatività per riportare in alto la Ferrari. Personalmente non ho mai visto negli ultimi 10 anni uno spirito così coeso e così forte”.

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John Elkann si congeda con un messaggio ai tifosi: “Stanno soffrendo quanto noi, ma sappiamo che ci sono vicini. Per questo è importante esser chiari e onesti con loro. Ci aspetta un percorso lungo. Quando Todt aprì nel 2000 quello storico ciclo, venivamo da un digiuno che durava da oltre vent’anni, dal 1979… C’è voluto tempo, dall’approdo a Maranello nel 1993 al ritorno della Ferrari al successo. L’importante come allora è lavorare in pista e fuori pista, in maniera coesa, costruire passo dopo passo la Ferrari che vogliamo. Essere Presidente della Ferrari è un’enorme responsabilità, che sono contento di condividere con Piero Ferrari e con tutti quelli che ci lavorano. Ferrari è una realtà unica, che ha solo migliaia di clienti ma milioni di tifosi e fa sognare centinaia di milioni di persone nel mondo. È una società che sa conciliare bellezza con prestazioni. Ha radici profonde, a Maranello in Emilia, in Italia, e sa parlare al mondo”.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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