Tennis, Roberto Bautista Agut sullo US Open: “Non credo siano logiche alcune misure di prevenzione”

Non mancano le contrarietà relativamente al protocollo da seguire in vista dell’eventuale partenza dello US Open di tennis a New York (Stati Uniti). Lo Slam, che potrebbe rappresentare il torneo della ripartenza (31 agosto – 13 settembre), sta facendo tanto discutere e alcuni tra i tennisti si sono pronunciati in merito alle difficoltà riscontrate nel rispettare le norme, soprattutto sulle limitazioni del proprio staff tecnico.

“Condizioni piuttosto estreme per giocare. Non penso siano sostenibili“, le parole del n.1 del mondo Novak Djokovic a cui si è associato lo spagnolo Roberto Bautista Agut (n.12 del mondo), il quale è stato ancor più specifico del campione serbo: “Ci son giocatori che sono molto dipendenti da un coach e da un fisioterapista. Cancellare il resto dello staff tecnico e limitare il monitoraggio dei giocatori a un solo tecnico mi sembra una cosa che non tutti possono sostenere. Almeno io non lo farei. In un Major, la figura del fisioterapista è necessaria anche se il torneo mette a disposizione esperti in quel settore. Non credo sia logico“.

A questo punto gli interrogativi sulla ripresa del tennis di alto livello ci sono. Il 15 giugno verrà presa una decisione in merito e sapremo se ci sarà un calendario d’emergenza, come è avvenuto in altri sport, oppure se il circuito internazionale riprenderà direttamente nel 2021, augurandosi di avere una situazione più normalizzata e senza tante limitazioni per la sicurezza della collettività.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse