Tennis, Andrea Gaudenzi attacca Novak Djokovic: “Alcuni giocatori sono come dei bambini che non si rendono conto delle loro azioni”

Non accennano a placarsi le polemiche dopo i casi positivi dell’Adria Tour, mini-circuito di tennis ideato e promosso da Novak Djokovic (n.1 del mondo) in territorio balcanico. Il serbo, come il connazionale Viktor Troicki, il bulgaro Grigor Dimitrov e il croato Borna Coric, è risultato positivo al Covid-19. Un contagio che, tra l’altro, ha condiviso con la moglie Jelena.

Una notizia che ha fatto il giro del mondo e ha portato a varie reazioni. L’accusa che viene mossa nei confronti di Nole è di essere stato avventato e incoerente con quanto sostenuto soprattutto sul tema dell’organizzazione degli US Open. Le scene di festa, senza tener conto minimamente di qualunque prevenzione, sono sotto gli occhi di tutti. A criticare duramente l’atteggiamento di Djokovic e degli altri partecipanti alla manifestazione è stato anche il presidente ATP Andrea Gaudenzi: “È come quando cerchi di spiegare ai tuoi figli che devono indossare il casco per andare in bici. E loro dicono: no, non serve. Vanno in bici, cascano e si rendono conto. Ora forse si renderanno conto e saranno più attenti“, le parole della massima autorità del circuito, in un’intervista concessa al New York Times. Gaudenzi, di fatto, si aggiunge ad altri che avevano espresso forte contrarietà circa le modalità di gestione dell’evento. Il riferimento è allo scozzese Andy Murray e all’australiano Nick Kyrgios.

Su come la vicenda possa mettere in pericolo la ripartenza del tennis nel mese di agosto, il parere Gaudenzi è molto chiaro: “Vogliamo riprendere il prima possibile. So che ci sono state molte critiche, ma d’altra parte, noi dell’ATP e l’USTA siamo consapevoli che anche con misure estreme si potrebbero verificare dei contagi. Non si viene contagiati solo con abbracci. Quindi corriamo tutti il ​​rischio“.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse