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MotoGP, Mondiale 2020: una stagione nella quale diversi piloti avranno molto da dimostrare e da perdere

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Il Mondiale 2020 della MotoGP deve ancora prendere il via (lo farà, con tutta probabilità, nel weekend del 17-19 luglio sul circuito di Jerez de la Frontera con il Gran Premio di Spagna) l’attesa è sempre più spasmodica in vista di un campionato quanto mai interessante, peculiare, compresso e, si spera, equilibrato. Gli spunti di interesse sono davvero numerosissimi, quasi infiniti. Tra gli aspetti che molti stanno prendendo in considerazione in questo momento si notano soprattutto il livello delle moto, gli aspetti inerenti il mercato piloti e quale sarà la composizione del calendario finale.

Molti, forse troppi, stanno dimenticando che questa annata 2020 metterà in palio moltissimo per tanti protagonisti. Diversi tra loro, infatti, si giocheranno qualcosa di importante nei prossimi mesi. Chi larga parte del futuro, chi l’ultima chance della carriera chi, invece, proverà a raddrizzare una china che non lo sta soddisfacendo. I quesiti aperti sono più di quel che si potrebbe immaginare. In poche parole, sono davvero la minoranza i piloti che potranno vivere questo Mondiale MotoGP a “cuor leggero”.

Iniziamo proprio con loro. Su tutti, ovviamente, non possiamo che mettere Marc Marquez. Il campione del mondo della classe regina (per sei volte nei sette anni nei quali vi ha corso) è pronto a partire ancora una volta con i favori del pronostico e sarà come sempre carico per dire nuovamente la sua. Nel caso, invece, che questo 2020 non vada nella sua direzione (per la legge dei grandi numeri, prima o poi potrebbe capitare) non sarebbe che una annata storta (e i segnali lanciati dalla sua Honda nei test pre-stagionali in effetti sono stati meno brillanti rispetto al passato) e uno stimolo ulteriore per tornare a dominare la scena nel 2021. Un incidente di percorso o poco più. Anche Fabio Quartararo ha poco da perdere da questa stagione. Il contratto biennale con il team Yamaha ufficiale è già in cassaforte, per cui l’ultima annata con il team Petronas permetterà al francese di mettere ulteriore esperienza in cascina, di togliersi qualche soddisfazione (la prima vittoria in MotoGP per esempio) e limare qualche difetto di gioventù. Tutto questo mentre potrà puntare subito al titolo senza troppa pressione sulle spalle. Una situazione davvero ideale. Possiamo mettere anche Valentino Rossi in questo novero, dato che il nove volte campione del mondo sa già che il futuro è solo nelle sue mani. Potrà gareggiare, come sempre, per divertirsi e puntare al massimo possibile, ma non sarà certo il 2020 a decidere quel che si penserà di lui a fine carriera, ovviamente. Il nativo di Tavullia la sua leggenda l’ha già ampiamente scritta.

Sono tanti altri, invece, i piloti da prendere in esame sul fronte del rischio. Iniziamo da Maverick Vinales. Lo spagnolo parte con i galloni del favorito in questa annata così particolare. Nel corso dei test invernali aveva lasciato tutti a bocca aperta (assieme a Quartararo) sia sul giro secco sia sul passo gara. La nuova Yamaha sembra davvero pronta a esaltare le sue qualità e finalmente sarà pronto per lottare per il campionato. Ma sarà davvero la volta buona, o tutto si trasformerà in un buco nell’acqua come, troppo spesso, è capitato al catalano nelle ultime annate? Non essendo mai partito con una pressione simile, per lui si aprirà uno scenario mai battuto in precedenza. Saprà reggerlo?

Andrea Dovizioso, invece, da alcuni anni a questa parte si presenta ai nastri di partenza con la sensazione di essere l’unica reale alternativa credibile a Marc Marquez. Le vittorie non sono mancate, come i secondi posti nella classifica generale. Il romagnolo ha ormai 34 anni e per il lui il tempo stringe. Questa volta dovrà ragionare su diversi fronti. Una moto ancora da ottimizzare, un contratto con la Ducati da firmare, una serie di rivali sempre più temibili e la sensazione di concludere la carriera da “eterno secondo”. Un altro campionato di questo tenore “Desmo Dovi” non se lo augura e non lo vuole. Ma, come detto, la fase finale della sua esperienza nella classe regina è dietro l’angolo ed il bersaglio grosso rischia di rimanere solamente un sogno.

Se per Dovizioso i dubbi sono numerosi, il suo vicino di box Danilo Petrucci ha una grossa e amara certezza: la Ducati lo ha caldamente invitato alla porta sostituendolo con Jack Miller (ecco un altro che potrà vivere di rendita nel 2020 e crescere ancora) e ora il suo futuro è letteralmente in mare aperto. Gli orizzonti sono altamente nebulosi, sedili appetibili in MotoGP nemmeno l’ombra, per cui questa annata potrebbe davvero trasformarsi in un “canto del cigno” davvero mesto per il pilota umbro che, invece, dovrà dare il massimo per dimostrare il suo valore e dare una nuova sferzata alla sua carriera. Più facile a dirsi che a farsi?

Come non citare tra i protagonisti sotto esame quest’anno Alex Marquez. Il “fratellino” del numero 93 è sbarcato nel team Repsol Honda tra molti sorrisi sarcastici che lo hanno già bollato come “raccomandato”. Saprà levarsi di dosso questa nomea? Il peso sarà enorme per il campione del mondo della Moto2, e non è certo facile pensare che mettersi come vicino di box una leggenda come il fratello Marc sia stata una idea saggia…

Nel settore “giovani”, attenzione anche ai nostri Franco Morbidelli e Francesco “Pecco” Bagnaia. Entrambi sono in bilico. Il primo ha buone chance di essere confermato nel team Petronas, ma l’eventuale (appare sempre più probabile) arrivo di Valentino Rossi potrebbe ridurre queste certezze. Per il romano l’imperativo sarà: dare il massimo e meritare la conferma. Per Bagnaia, invece, dopo un 2019 con pochi sorrisi, i mesi in arrivo dovranno vederlo compiere un deciso passo in avanti. La Ducati del team Pramac fa gola a molti e Jorge Martin è in procinto di prendere la seconda. Riuscirà il piemontese a tenersi stretta la sua moto?

Per concludere questo elenco (del quale non fanno parte Alex Rins e Joan Mir della Suzuki, in attesa di una annata da protagonisti prima di una conferma già messa nero su bianco) bisogna valutare i casi di Johann Zarco e Andrea Iannone. Il francese, dopo diversi mesi complicati, e scelte non propriamente azzeccate, si gioca il “tutto per tutto” nel team Reale Avintia Ducati. La moto dovrebbe essere al livello delle due del team Pramac, almeno sulla carta, ma tutto sarà decisamente da dimostrare. L’ex Yamaha Tech3 dovrà fare i salti mortali per rimettersi in luce, e sarà tutt’altro che scontato. Per quanto riguarda Iannone, invece, la speranza è che la squalifica per doping possa cadere e dare dunque al nativo di Vasto la chance di tornare nella giusta carreggiata assieme ad una buona Aprilia. La sua carriera stava già prendendo una china pericolosa, questo stop proprio non ci voleva.

Si dice Mondiale MotoGP 2020, ma si legge una stagione da “All in” per molti. Ci sarà da divertirsi nella classe regine, senza bisogno di carte da poker, roulette o tavolo del Black Jack.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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