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F1, Stefano Domenicali: “Vettel è un professionista, si comporterà correttamente a prescindere da tutto”

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L’inizio del Mondiale 2020 di F1 si avvicina e la domanda, tra le tante, è: che stagione sarà per il tedesco Sebastian Vettel? Come anche ormai tutti sanno, il rapporto tra il quattro volte campione del mondo e la Rossa si interromperà al termine di quest’annata così particolare. A Maranello, nel 2021, arriverà lo spagnolo Carlos Sainz Jr., mentre sul futuro di Seb ci sono tanti punti interrogativi.

Guardare nella palla di vetro non è cosa facile perché i risvolti possono essere diversi e portano ad altri quesiti: sarà un Vettel in versione “vendicatore”? Il quattro volte iridato penserà a se stesso e la scuderia di Maranello avrà un gran da fare per riuscire a mettere davanti a tutto il bene della squadra? Sono un po’ questi gli interrogativi che vengono in mente, ma è chiaro che molto dipenderà dalle motivazioni del 32enne nativo di Heppenheim.

Secondo uno che non lo conosce bene, ovvero l’ex team-mate in Red Bull Mark Webber (2009-2013), il teutonico non avrà grandi stimoli quest’anno, anche perché l’impressione pare essere quella di una SF1000 non così competitiva. I test a Barcellona (Spagna), anche se parliamo di “preistoria”, non hanno di certo messo in mostra le qualità velocistiche della Ferrari al contrario della Mercedes e della Red Bull. Pertanto, nel caso in cui la vettura non dovesse essere troppo veloce, i motivi per spingere al massimo, ben sapendo di non poter andare oltre un certo risultato, non sarebbero troppi.

Si può però fare un altro ragionamento, partendo da una delle domande citate precedentemente (“Il quattro volte iridato penserà a se stesso e la scuderia di Maranello avrà un gran da fare per riuscire a mettere davanti a tutto il bene della squadra?”). Ebbene, se la nuova “nata” del Cavallino dovesse essere veloce, in questo caso Sebastian avrebbe voglia di spingere al 100% e di dimostrare di essere all’altezza. Una situazione, però, con dei pericolosi effetti collaterali. Ricordando il 2019, il rapporto in pista con Leclerc era stato tutt’altro che idilliaco e l’incidente di Interlagos (Brasile) lo certifica.

In un quadro di questo genere, visto che la squadra ha designato Leclerc come leader del presente e del futuro, la posizione di Seb nel team è da “separato in casa” e quindi è difficile aspettarsi da parte sua dei “favori” verso il 22enne nativo del Principato, specie se vi fosse in palio la vittoria. Intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, Stefano Domenicali ha sottolineato una posizione ben precisa: “Non voglio giudicare la situazione, ma so che Sebastian è un professionista. Si comporterà correttamente a prescindere dal suo futuro in F1”, le parole dell’Amministratore Delegato di Lamborghini a La Gazzetta dello Sport. La pista ci darà una risposta.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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