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F1, calendario post-Monza: ipotesi Mugello per il 1000° GP della Ferrari. Fantasia o realtà?

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Nei giorni scorsi Liberty Media ha ufficializzato le date dei primi otto Gran Premi del nuovo calendario di F1, fissando quindi in maniera definitiva gli appuntamenti dei primi due mesi. Tuttavia quanto accadrà dopo il GP d’Italia a Monza, programmato il 6 settembre, è tutto da verificare. Al riguardo, tra dichiarazioni ufficiali e candidature più o meno fantasiose, si sta cercando di imbastire una stagione di almeno 15 gare su tre continenti. Vediamo come.

Chase Carey, amministratore delegato della F1, ha affidato al sito ufficiale della categoria una serie di dichiarazioni in cui spiega come si stia ragionando in maniera flessibile: “Non daremo una deadline precisa per comunicare l’intero calendario. Alla luce della fluidità della situazione, una deadline creerebbe pressioni che non sarebbero né salutari, né produttive. Pertanto, ragioniamo semplicemente sugli obiettivi da raggiungere. In tal senso, se non dovessimo avere il calendario completo entro fine giugno, il nostro obiettivo è quantomeno quello di avere il polso della situazione per capire come muoverci. Abbiamo diverse opzioni sul tavolo, anche perché ci aspettiamo che ci possano essere cancellazioni nelle gare previste dopo Monza. Stiamo navigando in acque inesplorate e saremo costretti a farlo anche nel prossimo futuro”, ha detto il sessantaseienne irlandese.

Con un tempismo perfetto, Sochi si è candidata per ospitare due gare. Il Gran Premio di Russia è previsto il 27 settembre, ma è evidente come gli organizzatori mirino a raddoppiare l’evento, soprattutto considerando come i Gran premi di Singapore e di Giappone, le cui date attuali sono il 20 settembre e l’11 ottobre, siano a fortissimo rischio. “Se necessario non escludiamo la possibilità di tenere sulla nostra modernissima pista un double header. In termini di organizzazione siamo pronti a più weekend di gare” ha dichiarato un portavoce di Rosgonki, la società che organizza il GP sulle rive del Mar Nero, al magazine Autosport.

D’altronde gareggiare a porte chiuse a Singapore sarebbe molto complicato (per usare un eufemismo), mentre la recente cancellazione del GP di Giappone di MotoGP, che avrebbe dovuto svolgersi a Motegi il 18 ottobre, getta inquietanti ombre anche sulla controparte di Formula 1, programmata a Suzuka solo sette giorni prima. Dunque Sochi, conscia di essere “circondata” da eventi il cui destino è appeso a un filo, dichiara esplicitamente di essere disposta a un doppio appuntamento.

E il resto della stagione? Nei giorni scorsi, sulla stampa italiana sono state riportate voci di presunte trattative per ospitare un secondo GP in Italia, con il Mugello indicato come location più probabile. Secondo queste indiscrezioni, tutte da confermare, la Ferrari starebbe spingendo per restare nel Bel Paese anche dopo Monza, trasferendosi però in Toscana. A perorare la causa del Cavallino Rampante ci sarebbe un’importante ricorrenza. La nona gara stagionale sarà infatti quella in cui il Cavallino Rampante festeggerà il proprio 1000° GP nel Circus. Celebrarla nell’autodromo toscano, di proprietà proprio della Ferrari, sarebbe la classica ciliegina sulla torta. Solo speculazioni, oppure c’è qualcosa di concreto? Lo scopriremo nelle prossime settimane.

Di sicuro un GP al Mugello e un double-header a Sochi porterebbero a 11 il totale degli eventi in programma, avvicinandosi alla fatidica soglia minima dei 15 eventi da rispettare per contratto con le emittenti televisive. Nel caso una delle due opzioni non vada in porto, Hockenheim sarebbe pronta a subentrare.

Resterebbe comunque la necessità di uscire dall’Europa, spostandosi in almeno altri due continenti. Però, per la chiusura dell’anno, il Bahrain si è già detto disposto a ospitare un doppio GP, mentre Abu Dhabi vuole salvaguardare il suo ruolo di “finale”. Questo metterebbe a referto l’Asia. Inoltre gli organizzatori del Gran Premio del Messico hanno rilasciato un comunicato in cui annunciano di voler ospitare regolarmente l’appuntamento il 1° novembre, data a loro assegnata nel calendario originale, garantendo così anche la presenza dell’America indipendentemente dal fatto che Stati Uniti e Brasile possano organizzare una gara. Dunque, in qualche modo, il “Campionato Mondiale di Formula 1 2020” dovrebbe disputarsi regolarmente, salvandosi in corner dopo la grande paura dei mesi scorsi.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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