Seguici su

Nuoto

Nuoto, Silvia Di Pietro: “Alle Olimpiadi per riprendermi il mio posto, ho sofferto in quarantena”

Pubblicato

il

Il periodo di clausura è finito? Un po’ sì. Dal 4 maggio il Governo ha preso il via alla Fase 2 dell’emergenza sanitaria. Saranno due settimane importanti quelle che vorranno portarci al 18 di questo stesso mese, quando l’Esecutivo ha in mente di riprendere altre attività produttive.

Lo sport, nella sua preparazione individuale, torna in auge tra mille difficoltà e polemiche. In Italia, in particolare, tiene banco la questione “calcio”, ma anche le società sportive delle restanti discipline lamentano condizioni fortemente critiche. Nel nuoto questo discorso si lega all’apertura delle piscine riservato a “pochi” (professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai Giochi Olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali) con costi di gestione di non poco conto.

La Nazionale di Cesare Butini, da questo punto di vista, cercherà di organizzarsi al meglio per garantire agli effettivi una preparazione adeguata per un calendario tutto da definire, ad eccezione degli eventi già noti: Europei di Budapest e Olimpiadi di Tokyo nel 2021; Mondiali di Fukuoka nel 2022 (come gli Europei a Roma). In tale contesto, Silvia Di Pietro, velocista di razza dello stile libero e del delfino, non vede l’ora di tornare a una qualsivoglia normalità, dopo due mesi di isolamento.

[sc name=”video-sky-articolo”]


Sinceramente non vedo l’ora di riprendere alcune delle mie attività. Due mesi, chiusa in casa e da sola, alla lunga non è facile. Devo dire che negli ultimi giorni del lockdown ho particolarmente sofferto, molto più che all’inizio. Per cui ora mi aspetto di ricominciare gli allenamenti presso la piscina dell’Acqua Acetosa a Roma“, ha rivelato l’azzurra intervistata da OA Sport.

Giorni di studio in streaming per lei, interessata ad argomenti di natura economica per avere un futuro solido anche al di fuori della vasca. La problematica dell’impiantistica, citata precedentemente, non preoccupa più di tanto Silvia, conscia di essere fortunata, allenandosi in una struttura ben attrezzata: “Sono più in pensiero per il futuro lavoro dei miei familiari, visto che sono figlia di chi ha la gestione di un negozio. Confido che si possa trovare una soluzione“.

Per la nuotatrice nostrana una storia un po’ troppo tormentata negli ultimi anni, ricordando il problema al ginocchio, l’operazione e due stagioni letteralmente saltate per via di queste criticità: “Ero pronta per dimostrare il mio valore agli Assoluti primaverili e a cimentarmi nelle mie gare (50-100 stile libero; 50-100 farfalla) per centrare il pass olimpico. Purtroppo questa pandemia ha cambiato le carte in tavola e ora non è facile neanche avere le idee ben chiare sul da farsi visto che non manca l’incertezza sulla programmazione. Noi nuotatori non siamo come i calciatori e la gestione della condizione in un elemento come l’acqua è particolare. Sono necessarie costanza e continuità“, ammette Di Pietro.

Per questo, secondo Silvia, è vero fin ad un certo punto che il rinvio delle Olimpiadi possa rappresentare un vantaggio: “Se ci si potesse allenare in un contesto perfettamente normalizzato sicuramente il posticipo dei Giochi sarebbe un aspetto favorevole, ma ora in questa situazione dipende e non è certo che sia così“. In una vita da “clausura” navigare nei ricordi vien quasi spontaneo e all’azzurra la gara che è rimasta più nel cuore è l’argento dei Mondiali 2016 in vasca corta a Windsor (Canada) nei 50 stile libero: “Una gara che mi regalò un’emozione speciale, perché mi destò sorpresa. Io, solitamente, sono una che non si lascia andare e sono anche critica sulle mie prestazioni. In quel caso però fu davvero qualcosa di inaspettato, pensando poi al podio sfiorato nei 50 farfalla (mancato per soli 3 centesimi, ndr.)“.

Terminando il viaggio nel “mondo delle idee”, la domanda è la seguente: che significato avranno le Olimpiadi per Silvia Di Pietro? La risposta: “Sarà un modo per essere al mio posto, dopo tutte le disavventure che ho avuto. Essere ai Giochi avrebbe il sapore del ritrovarsi e del riassaporare certe sensazioni. Questo è il mio obiettivo“.

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE SUL NUOTO

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse 

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *