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Taekwondo, la NextGen dell’Italia: i cinque migliori U21 da seguire. Correlli e Alessio su tutti

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Analizzare e pianificare. Mentre tutto lo sport mondiale è fermo, tecnici e dirigenti di ogni singola disciplina stanno utilizzando la moltitudine di tempo libero a disposizione per programmare la ripartenza, in vista del ritorno negli stadi o nei palazzetti.
E’ il caso anche del taekwondo che non vede l’ora di rivedere i propri atleti sfidarsi suI tatami in combattimenti leali e spettacolari nei vari tornei di tutto il mondo.

La parola d’ordine diventa quindi futuro: quello delle competizioni e quelle delle composizioni dei vari roster nazionali. Dal canto suo anche l’Italia si sta focalizzando su questo potendo contare su un’ottima rosa di giovani che oltre allo straordinario Vito Dell’Aquila classe 2000 è già sicuro di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 prevede tanti Under 21 interessanti.

Andiamo a scoprire quali sono i migliori cinque azzurri, che meritano di essere seguire quando si ripopolerà la scena internazionale.

DONNE
Martina Corelli: nata nel 2000, la ragazza ravvenate che gareggia nei -49 kg ha già fatto vedere di che pasta è fatta ottenendo varie medaglie a livello internazionale e mettendo nel suo bagaglio d’esperienza la partecipazione ai Mondiali seniores 2019 di Manchester.
Assunta Cennamo: il bronzo vinto agli YOG (Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires 2018, per lei classe 2001), l’ha proiettata “di prepotenza” sulla ribalta internazionale dei big regalandole anche la partecipazione a numerosi eventi di primo livello del calendario seniores (ai Campionati del Mondo è uscita ai 1/16 di finale). Ora per l’atleta che compete nei -62 kg servirà qualche tempo e delle occasioni di confronto con altre taekwondoka per per compiere il definitivo salto di qualità.

UOMINI
Simone Alessio: anche lui è uno dei “ragazzi del 2000”. E’ già nella storia del taekwondo italiano essendo diventato il primo atleta italiano a vincere un titolo iridato assoluto, a Manchester nel 2019, battendo nella finale dei -74 kg il giordano Ahmad Abughaush, a sua volta campione olimpico a Rio 2016 nei -68 kg.
Valentino Maglione: la netta sconfitta maturata ai 1/32 dei Mondiali dell’anno scorso, contro l’australiano Thomas Afonczenko, non deve abbattere il nativo del 2002, il quale peraltro era l’assoluta scommessa del direttore tecnico Claudio Nolano in vista della rassegna planetaria in terra inglese. Il 2019 l’ha visto comunque prendere confidenza con il massimo livello planetario, ma è dal 2021 in poi che Maglione sarà chiamato a cambiare marcia se vorrà competere con decisione nei -68 kg.
Gabriele Caulo: il campano del 2001, anch’egli bronzo agli YOG come Assunta Cennamo, ha un curriculum a livello giovanile di tutto altro profilo, che comprende fra l’altro il titolo europei fra i cadetti e l’argento ai Mondiali juniores. Si attende l’esplosione di questo talento che nei -68 kg potrebbe nei prossimi anni dar del filo da torcere a tutti i protagonisti dello stage mondiale.

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michele.cassano@oasport.it

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Foto: FITA

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