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Giuseppe Conte, informativa alla Camera: “Manovra da 50 miliardi, l’Europa deve rispondere unita. App non obbligatoria”

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Giuseppe Conte è intervenuto alla Camera dei Deputati e ha tenuto un’informativa a Palazzo Montecitorio in cui ha ripercorso il lavoro svolto nelle ultime settimane per fronteggiare l’emergenza sanitaria e la crisi economica, spiegando passo per passo quanto fatto e spingendosi anche verso il prossimo futuro. Il Premier ha riletto lo stesso discorso che un paio di ore prima aveva fatto al Senato della Repubblica, non ci sono dunque novità rispetto a quanto sentito a Palazzo Madama: confermato l’inizio della fase 2 il prossimo 4 maggio, la riapertura delle varie attività sarà graduale e bisognerà seguire attentamente lo sviluppo del contagio oltre ad avere il massimo scrupolo. Il Capo del Governo ha annunciato anche una manovra economica di 50 miliardi di euro da presentare entro la fine del mese di aprile e che si aggiungeranno così ai 25 miliardi di euro del decreto di marzo.

Il Primo Ministro ha parlato a lungo di Mes ed Eurobond alla vigilia del cruciale Consiglio Europeo, si è soffermato sulle soluzioni da chiedere in Europa alla vigilia del cruciale Consiglio Europeo che si svolgerà tra un paio di giorni. Si è ribadita la raccomandazione all’utilizzo di mascherine e della distanza interpersonale, non sarà obbligatorio scaricare l’app “Immuni”. Quando ha richiamato l’opposizione a dare il proprio contributo sono arrivati i fischi dell’opposizione. Di seguito i passaggi cruciali dell’informativa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato della Repubblica. 

“Abbiamo istituito nella giornata del 10 aprile un comitato che sta agendo con quello scientifico per strategie con importanti note di sicurezza. Avremo progressive aperture su base nazionale, buona parte delle attività produttive e commerciali, tenendo sotto controllo la curva del contagio. In caso intervenire se si dovesse alzare oltre una certa soglia. La parola d’ordine sarà evitare l’avventatezza. In questo momento la carica del contagio è solo contenuta, per cui non dovremo vanificare nessuno sforzo”. 

“Sul piano economico le direttive già impostate saranno implementate. 1) Sostegno liquidità imprese 2) tutele asset 3) misure fiscali per prorogare scadenze 4) sostenere l’erogazione liquidità imprese non farà interrompere crediti e pagamenti 5) accrescere protezione tessuto industriale. Siamo consapevoli che interventi già stabiliti non sono sufficienti. Daremo sostengo a famiglie e industrie a lungo dato che i danni economici si faranno a sentire ancora per tanto tempo. Dobbiamo potenziare risposta di politica economica. Oltre i 25 miliardi già stanziati, invieremo al Parlamento una nuova richiesta per una cifra ben superiore, non inferiore ai 50 miliardi di euro, per un totale non inferiore ai 75. Dovremo sostenere piccole e medie imprese, città e lavoratori, specie chi è in cassa integrazione. Sappiamo che i decreti non hanno soddisfatto a pieno tutte le forze politiche. Ringrazio tutti per le critiche mosse ma assicuro che nel prossimo decreto legge sarà assicurata la massima attenzione ad ogni proposta. Il 9 aprile la UE ha proposto una risposta che predispone un pacchetto di 4 aiuti. 25 miliardi di euro. Quindi il piano per erogare fino a 100 miliardi per sostegno a reddito di lavoratori. Finanziamento con garanzie comuni a basso tasso”. 

“La sfida che ci attende non può essere affrontata solo con politiche nazionali dato che il virus sta colpendo molti Paesi. Per superarla è necessario che le Nazioni mettano in campo una risposta unitaria e solidale e l’abbiamo ripetuta sempre, dalla UE al G7. Dobbiamo evitare gli errori della crisi del 2007. Il 9 aprile la UE ha proposto una risposta che predispone un pacchetto di 4 aiuti. 25 miliardi di euro. Quindi il piano per erogare fino a 100 miliardi per sostegno a reddito di lavoratori. Finanziamento con garanzie comuni a basso tasso”. 

“Sul MES il dibattito rischia di dividere l’Italia. L’Europa non deve nuovamente ritrovarsi a chiedere scusa a nessun Paese come successo in passato. La mia posizione è di assoluta cautela. La risposta non potrà essere sul MES riguardante singoli Paesi e voluto per altre cose. Per come è stato concepito è inaccettabile per la natura di questa crisi. Assieme ad altri 8 Paesi abbiamo condiviso una nuova impostazione e idee per pensare a qualcosa di diverso. La Spagna invece è interessata al MES ma senza i paletti del passato. All’Italia serve altro. Assieme ad altri 8 Paesi abbiamo condiviso una nuova impostazione e idee per pensare a qualcosa di diverso. La Spagna invece è interessata al MES ma senza i paletti del passato. All’Italia serve altro. Dovremo elaborare nuove formule di credito e le studieremo in seno alla UE. Chi ha perplessità su questa linea di credito sarà ascoltato e spiegheremo ogni condizione. Da quel momento penseremo al caso Italia e lo faremo chiaramente in Parlamento. La trattativa europea è complicata ma deve essere più consistente. Prima eravamo soli, ora in 8 si sono accodati per chiedere nuove formule di credito. Dovremo ricostruire su investimenti, sostenibilità e innovazione. Sarà questo il tema della conferenza del 30 aprile. Sosteniamo risposta coordinata con la conseguenza che questo nuovo strumento di finanziamento dovrà essere conforme ai trattati europei, perchè non c’è tempo. Dovrà essere ben più consistente di ciò che abbiamo ora e dovrà fare fronte a tutte le difficoltà”.

“La risposta europea non si è ancora allineata a quelle di USA, Cina o Giappone, per questo servono ancora sforzi importanti. L’Europa o vincerà tutta o perderà tutta”.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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