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Ciclismo

Giro di Lombardia 1996: il colpo di mano e la vittoria netta di Andrea Tafi

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Il Giro di Lombardia del 1996, segnò l’ascesa di Andrea Tafi tra i big del ciclismo degli anni novanta che fecero sognare i tifosi nelle Classiche Monumento. L’affermazione del campione di Fucecchio sul traguardo di Bergamo, è stata, senza ombra di dubbio, una delle vittorie più belle di quei tempi. Con un’azione da vero fuoriclasse, trionfò con più di due minuti di vantaggio sullo svizzero Fabian Jeker e sul belga Axel Merckx, figlio del più grande di tutti i tempi Eddy, esaltando l’Italia intera. 

19 ottobre 1996, novantesima edizione del Giro di Lombardia. Varese-Bergamo, 250 chilometri. Dopo soli 10 chilometri, ecco il primo attacco di giornata, con la fuga di Nicola Panzeri, Stefano Colagè, Daniele Cignali, Pozzi, il russo Viatcheslav Djavanian e lo svedese Michael Andersson. I battistrada riescono a guadagnare fino quattro minuti di vantaggio, per poi iniziare a perdere qualche elemento sul Ghisallo. Resistono soltanto Cignali, Djavanian e Andersson, con il gruppo a 3’10”. Il Colle Brianza segna però la resa di Cignali. Tra Djavanian e Andersson manca in breve tempo l’accordo; così lo svedese attacca nuovamente, insistendo nella sua azione.

Sulla Roncola gli inseguitori rompono gli indugi. Lo svizzero Fabian Jeker contrattacca, portandosi dietro Laurent Jalabert, Richard Virenque, Axel Merckx, Andrea Peron, Daniele Nardello, Davide Rebellin, Gianni Bugno, Stefano Cattai, e lo stesso Andrea Tafi. Andersson viene ripreso dopo 170 chilometri di fuga, e perde subito terreno (complice una foratura). I dieci battistrada non demordono, e riescono a guadagnare tre minuti sul gruppo. Al primo passaggio da Bergamo il plotone è già troppo lontano. Prima dell’ultima salita di giornata, il Colle Gallo, scattano proprio Tafi, Merckx e Jeker. Da dietro Bugno cerca di contrattaccare, ma il vantaggio dei tre si fa sempre più pesante in poco tempo.

Tafi scatta più volte, costringendo i compagni di fuga alla resa definitiva. Transita in vetta con più di trenta secondi di vantaggio sugli altri due, e con 1’25” su Nardello, Rebellin, Peron, Bugno, Jalabert e Virenque, ed affronta la discesa verso Bergamo con grande decisione e sete di vittoria. Il suo vantaggio aumenta a vista d’occhio. Gli attimi conclusivi della corsa sono semplicemente una passerella per il campione toscano della Mapei-GB, che con le lacrime agli occhi trionfa sul traguardo orobico con ben 2’19” su Jeker e 2’22” su Merckx. Da lì in poi inizia la cavalcata di Tafi verso altre vittorie prestigiose, come la Parigi-Roubaix e il Giro del Piemonte nel 1999, la Parigi-Tours nel 2000, il Giro delle Fiandre nel 2002, ma anche il Campionato Nazionale Italiano nel 1998.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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