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Calcio, il protocollo sanitario per la ripartenza: test sul “gruppo squadra”, poi il ritiro. Serie A in campo a giugno?

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L’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo ha naturalmente fermato anche l’universo calcistico ma la stagione non è ancora stata dichiarata conclusa in Italia e c’è la speranza di poter ripartire a giugno, in modo da disputare le ultime giornate previste. In questo modo si assegnerebbe lo scudetto, si definirebbero promozioni e retrocessioni, si avrebbe un chiaro quadro delle ammesse alle Coppe Europee e, soprattutto, si avrebbe un ritorno economico importante scongiurando così ulteriori perdite.

L’obiettivo di diverse squadre è quello di tornare ad allenarsi il prossimo 4 maggio, ovvero quando terminerà il lockdown previsto in tutta Italia. Nella riunione di stamattina della Federcalcio si è parlato del protocollo sanitario da seguire per poter tornare gradualmente in campo. I membri della commissione medica della FIGC e i super esperti della task force stanno valutando un percorso che garantisca la sicurezza di tutti: calciatori, allenatori, staff medico, fisioterapisti, magazzinieri e tutte le persone che gravitano attorno alla squadra. Si parla di “ritiro permanente” e si è parlato di step da attuare prima della ripartenza.

– Screening a cui si dovrà sottoporre tutto il “gruppo squadra”: esecuzione del test molecolare rapido, test sierologico (la tipologia verrà comunicata dalle autorità competenti), anamnesi accurata, visita clinica (valutazione di eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea).

A 72-96 ore di distanza dallo screening (3-4 giorni), se tutti gli esami non riveleranno criticità, si potrà procedere con il ritiro delle singole squadre. Il “gruppo squadra” risulterebbe in “isolamento”.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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