L’Italia risponde al Coronavirus tra canti e flash mob in casa: la creatività è ‘terapeutica’

Giornate difficili e per certi versi angosciose quelle dell’Italia 2020. Non si era abituati a vivere con poche certezze, senza avere chiaro il quadro della situazione e con nessun controllo sul proprio tempo. La situazione si è ribaltata, è stato il Coronavirus a scompaginare i piani e a mutare lo spartito. Ecco che in queste ultime settimane, sfruttando le possibilità della rete, cerchiamo notizie e forse anche un po’ di conforto da numeri che, allo stato attuale delle cose, non ne danno. Sì perché 21.157 contagi in totale, tra cui 1.441 morti, 1.966 guariti e 1.518 casi gravi descrivono un vero e proprio bollettino di guerra.

Come fare per riuscire a scorgere quella luce così lontana in fondo al tunnel? Il popolo italiano è noto per la sua creatività e la voglia di sorridere anche in situazioni complicate. Per questo, i canti e i flash mob a domicilio sono la risposta di un Paese che non vuol cedere alla tristezza e all’amarezza del “nemico invisibile”. Cantare l’inno di Mameli o altro ha un qualcosa di terapeutico perché in qualche modo la mente e il cuore viaggiano su lunghezze d’onda diverse, per un breve lasso di tempo lontani dalle preoccupazioni e dalle paure.

Tali iniziative, che riguardano tutto il nostro territorio, sono la testimonianza di un sentimento, di un desiderio di normalità. Questo, ancor più della cura e del vaccino, è il vero traguardo da raggiungere. Pensare positivo e non lasciarsi abbattere dai “demoni della negatività”. Prendere spunto, in ambito sportivo, dalle nostre “donne d’Italia” Federica Brignone, Michela Moioli e Dorothea Wierer può essere senza dubbio da aiuto e rappresenta una boccata d’ossigeno.

E così, tra autocertificazioni e distanze di sicurezza da tenere, il periodo di “clausura” imposto è una prova da superare, guardando al prossimo sorgere del sole con positività e non come a un dato di fatto.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse