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L’Italia è grande: Edoardo e Francesco Molinari, il primo trionfo azzurro nella World Cup 2009

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Quando si pensa al golf e al nome Molinari, la memoria a breve termine riporta allo strepitoso 2018 del più giovane dei due fratelli torinesi. Francesco, chiamato da tutti Chicco, è stato infatti capace di riscrivere le pagine di storia conquistano l’Open Championship sull’iconico percorso scozzese di Carnoustie, il primo torneo Major della sua carriera (e in assoluto per un golfista azzurro) e contribuendo, tra le altre cose, in maniera decisiva al successo dell’Europa nella Ryder Cup di Parigi.

Scorrendo però con la memoria un po’ più indietro si può facilmente giungere ad un’altra annata magica per il golf italiano, quel 2009 dove gli azzurri riuscirono a vincere ben 16 tornei professionistici grazie alle fantastiche prestazioni di Edoardo e Francesco. I due fratelli hanno infatti chiuso quella super stagione con il trionfo nella 55esima edizione della World Cup, disputata su uno dei dodici campi del Mission Hills Golf Club, un mega resort tra le città di Shenzhen e Dong Guan in Cina.

Al torneo a coppie hanno preso parte 28 compagini a caccia dei 5.500.000 $ di montepremi. Gli azzurri hanno saputo sfruttare un super finale di quarto giro per conquistare la prestigiosa manifestazione per la prima volta nella storia dell’Italia, chiudendo con lo score di -29 (64-66-61-68), precedendo di un solo colpo l’Irlanda di Rory McIlroy e Graeme McDowell (58-68- 64-70) e la Svezia campione uscente di Robert Karlsson ed Henrik Stenson (64-65-62-69). In precedenza la miglior prestazione azzurra era stata firmata nel 1998 ad Auckland, in Nuova Zelanda, da Costantino Rocca e da Massimo Florioli: l’Italia arrivò seconda a due colpi dall’Inghilterra di Nick Faldo e David Carter.

Edoardo e Francesco riuscirono quel pomeriggio del 29 novembre a compiere un vero miracolo sportivo, rimontando nel foursome la coppia irlandese che aveva condotto il torneo dalle primisssime battute: McIlroy (allora numero 10 del mondo) complicò le cose alla buca 3 dell’ultimo giro con un drive negli alberi e poi alla 10 mancò un cortissimo putt per il par. Nel mezzo, tuttavia, i due irlandesi inanellarono una serie di quattro birdie consecutivi tra la 4 e la 7 e nelle back 9 tutto era ancora ampiamente in discussione. Chi seppe alzare il proprio livello in quel delicatissimo momento fu proprio il giovane Francesco, che imbucò tre putt consecutivi per il birdie e regalò al proprio team un vantaggio di due colpi. Alla 15 la reazione sia dell’Irlanda che della Svezia accorciò il divario a una lunghezza, e tutto venne rimandato dunque con enorme tensione alla 18.

Edo è finito in bunker col secondo, Stenson ha sbordato il putt per il birdie che sarebbe valso il pareggio e anche McDowell ha lasciato corto un buon tentativo per livellare la situazione. Chicco ha eseguito perfettamente l’uscita dall’ostacolo, lasciando un corto tap in per la vittoria al fratello, che non ha tremato. L’abbraccio finale e anche qualche lacrima per i due eroi italiani, consapevoli di aver costruito qualcosa di davvero incredibile, i primi fratelli nella storia ad alzare il John Jay Hopkins trophy dopo 55 edizioni.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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