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Formula 1

F1, GP Monaco 1992: Ayrton Senna vs Nigel Mansell, battaglia epica negli ultimi quattro giri – VIDEO

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Fine di maggio 1992. La Formula 1 sta per affrontare la sua sesta prova stagionale, il Gran Premio di Monaco. Nonostante si sia solo a un terzo d’annata, il titolo mondiale appare già assegnato. La Williams gode di una superiorità schiacciante e Nigel Mansell ha raccolto cinque vittorie in altrettante gare. Il britannico è pertanto avviato verso la conquista del tanto agognato casco iridato. Al contempo Ayrton Senna, campione del mondo in carica e vincitore di tre degli ultimi quattro campionati, arranca. La McLaren è in crisi e la Honda, constatando di aver perso la propria supremazia tecnica in favore della Renault dopo anni di predominio, medita l’uscita dal Circus.

Eppure, le aspettative attorno a Montecarlo sono elevate. Mansell domina in lungo e in largo, ma in carriera non è ancora riuscito a vincere sulle stradine del Principato. Sarà in grado di sfatare il tabù? Al contempo Senna, per quanto in difficoltà, si è comunque imposto in quattro degli ultimi cinque GP di Monaco, mancando il successo solo quattro anni prima a causa di un banale errore quando aveva l’affermazione in pugno. Un’eventuale quinta vittoria gli permetterebbe di eguagliare il record di Graham Hill, unico pilota ad aver realizzato il pokerissimo.

In qualificazione Mansell polverizza il record del tracciato e realizza una pole position imperiale, precedendo il compagno di squadra Riccardo Patrese e il suddetto Senna, autore del terzo tempo. Al via Nigel scatta bene e affronta Sainte-Dévote in testa, mentre alle sue spalle Ayrton riesce a “bruciare” il padovano della Williams. Ben presto il britannico va in fuga, guadagnando un secondo al giro al brasiliano, che dal canto suo deve badare a difendersi dagli assalti dell’italiano. Verso metà gara, il paulista può respirare, poiché il veneto inizia a riscontrare qualche noia meccanica e deve mollare la presa.

Il Gran Premio, piuttosto soporifero, sembra ormai avviato verso la conclusione. Mansell sta gestendo comodamente la propria leadership con un vantaggio di mezzo minuto su Senna, il quale è a sua volta forte di un margine di assoluta tranquillità su Patrese, impegnato a difendersi da Michael Schumacher. Però, al 71° dei 78 giri in programma, si verifica un colpo di scena. La Williams al comando sbanda improvvisamente sotto al tunnel, quindi finisce lunga alla chicane del porto, mancando completamente la frenata. Qualcosa non va e Nigel rientra ai box! Il cerchione della ruota posteriore sinistra è danneggiato e il dado si è allentato. Forse a causa di un leggerissimo impatto con le barriere avvenuto durante la corsa? Poco importa, ciò che conta è che il battistrada è costretto a un pit-stop e perde il comando.

Mansell abbatte rapidamente il distacco da Ayrton, dimostrando di poter girare tre secondi a tornata più rapidamente. D’altronde ha per le mani una vettura superiore e, per di più, dotata di pneumatici freschi. Quelli del paulista, invece, sono quasi completamente usurati. Il britannico raggiunge il sudamericano al termine del quart’ultimo passaggio e la tensione si taglia con il coltello. Gli ultimi tre giri sono da cuore in gola. Mansell cerca lo spiraglio in ogni dove, ma Senna da’ sfoggio di tutta la sua abilità. In particolare, ciò che lascia sbalorditi è la capacità di Magic di anticipare le mosse del rivale, rintuzzando preventivamente gli attacchi prima ancora che Nigel possa affondare il colpo.

In alcuni momenti la Williams è così vicina alla McLaren che le due monoposto sembrano un’auto unica, ma Ayrton usa ogni mezzo per difendere la sua leadership. Al penultimo giro ritarda al massimo la frenata alla chicane del porto, rendendosi poi protagonista di una derapata controllata mozzafiato per controllare la vettura e chiudere la porta all’inseguitore. L’unica, piccola, esitazione del brasiliano arriva proprio all’ultimo passaggio, quando sempre per ritardare al massimo la frenata, commette un impercettibile errore alla chicane delle piscine. L’inglese si avvicina pericolosamente, ma il paulista chiude ogni spiraglio con le cattive e passa per primo sotto la bandiera a scacchi!

Dopo la gara, Senna è onesto: “alla partenza sapevo che, senza un episodio fortunato, non avrei avuto possibilità di vincere. Dovevo crearmi un’opportunità e al via ho rischiato per passare subito Patrese, riuscendoci. Quando dai box mi hanno detto che ero in testa , i miei pneumatici erano distrutti e io stanchissimo. Negli ultimi quattro giri credo di avere consumato tutte le mie riserve di adrenalina. Di tanto in tanto non ho tenuto una traiettoria pulitissima, ma dovevo difendermi e credo che Nigel se ne sia reso conto”. In effetti Mansell, seppur molto deluso, non rinuncia a un pizzico di humor british per descrivere l’accaduto: “Mi dispiace di aver perso una gara che stavo controllando, ma quando si è verificato il problema ho rischiato di perdere il controllo della vettura. Dopo il pit-stop credo di aver guidato oltre i miei limiti, però diciamo che l’auto di Senna era troppo larga, non ho avuto modo di sorpassarlo”. Altri tempi, quando i duelli rusticani erano la normalità e non vi erano polemiche per qualche manovra al limite.

Con questa vittoria Ayrton eguaglia il record di Graham Hill. Lo batterà l’anno dopo, diventando il primo (e tuttora unico) pilota a imporsi per 6 volte a Monaco. Mansell, invece, a Montecarlo non vincerà mai. Anzi, quella sarà la sua ultima apparizione nel Principato. Paradossalmente, però, il fatto di aver perso la sfida all’arma bianca con Senna in quel 1992 dominato in lungo e in largo, gli ha permesso di entrare nella memoria collettiva ancor di più di quanto non avrebbe fatto con il primo successo sulle rive del Mediterraneo.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: Wikipedia, GP Monaco 1992

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