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Ciclismo, come si stanno allenando i corridori professionisti. In Francia e Spagna lo stop, in Italia quasi

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Uno stop praticamente forzato. Il calendario del ciclismo internazionale è ufficialmente fermo fino a fine aprile a causa della situazione riguardante il Coronavirus, che sta sconvolgendo il mondo intero. Tutte le Classiche di Primavera sono state sospese o cancellate, a rischio anche le grandi corse a tappe come Giro d’Italia (rinviata la partenza) e Tour de France. I ciclisti come si stanno allenando in questi giorni di grandissima difficoltà?

In Italia fino ad ora il decreto concedeva spazio ai professionisti di poter uscire in bicicletta per tenersi in forma. Ora però, dalla giornata di ieri, è arrivata la richiesta combinata da parte della Federazione Ciclistica Italiana per bocca del Presidente Renato Di Rocco, il quale ha proposto all’AACPI (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani) di rinunciare all’opportunità concessa dal decreto governativo ai corridori professionisti e agli azzurri olimpici di allenarsi su strada. Il tutto dovrebbe bloccarsi nel giro di qualche giorno.

Situazione diversa nel resto d’Europa. Nazioni di gran livello nel ciclismo come Spagna e Francia hanno già concordato per lo stop totale, almeno per 15 giorni. In terra iberica i corridori non possono muoversi e la ACP, l’Asociacion Española de Ciclistas Profesionales, è stata costretta ad intervenire chiedendo che: “I ciclisti professionisti possano allenarsi in maniera individuale e realizzare il loro lavoro”. 

Oltralpe invece si è espressa chiaramente il Ministro dello Sport Roxana Maracineanu: “I 15 giorni di isolamento annunciati dal Presidente della Repubblica devono essere rispettati alla lettera da tutti i cittadini, compresi gli sportivi amatoriali e professionisti. Invito tutti a seguire l’indicazione principale: restate a casa e non uscite, neanche per un allenamento. Restare a casa significa restare a casa. Fare attività fisica significa uscire nei pressi di casa per sgranchirsi le gambe, all’interno dell’ambiente familiare, ma riducendo comunque la durate di queste uscite per poter tornare velocemente a casa”.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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