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Calcio, Gabriele Gravina: “L’obiettivo è terminare la stagione, anche oltre luglio. Possibile taglio agli stipendi”

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Ieri l’annuncio del rinvio degli Europei al 2021, i problemi del calcio con il Coronavirus, ovviamente non sono finiti qui. C’è da riorganizzare totalmente questo finale di stagione, in attesa che la situazione sia risolta del tutto. A Radio 24 è intervenuto oggi il presidente della Figc, Gabriele Gravina.

Le sue parole: “Per noi i campionati nazionali hanno la priorità. Lo abbiamo già fatto presente non vogliamo penalizzare nessuno, ma così come noi valutiamo dei cambi di format in caso di riduzione delle finestre per giocare, così deve fare l’Uefa rimodulando Champions e Europa League”.

Prosegue: “Grazie al rinvio dell’Europeo, che avevamo fortemente auspicato, abbiamo maggiori possibilità di posizionare le date per i recuperi tra maggio e giugno, sperando che la deadline del 30 giugno sia sufficiente. Altrimenti noi, come la Federazione spagnola, chiederemo la possibilità di sforare di 10-15 giorni a luglio”.

Sulla possibile ripartenza: “Non voglio nemmeno pensare che non si riparte, sarebbe una iattura, mi preoccuperebbe per il nostro Paese. Resto convinto che ci sarà una ripresa: noi ipotizziamo il 3 maggio in modo da chiudere tutti i campionati entro giugno. La Uefa ha fatto diverse ipotesi, la più ottimistica indica il 14 aprile, mantenendo la formula attuale, un’altra i primi maggio, l’ultima il 13 giugno. Negli ultimi due casi andrebbero cambiati i format, non escludendo l’ipotesi playoff e playout. L’Uefa dice che la finale della Champions sarà il 27 giugno e quella dell’Europa League il 24. Senza dimenticare che dal primo al 9 giugno ci sarebbero anche i playoff per individuare le quattro squadre mancanti per la fase finale dell’Europeo che toglierebbero altre tre finestre”. 

Poi, ai microfoni di Tutti convocati, la situazione anche a livello economico: “La Federazione sta raccogliendo tutti i dati che le singole Leghe stanno elaborando. Noi sappiamo che esistono degli accordi di natura contrattuale. Per questo c’è l’idea è quella di giocare affinché il danno sia limitato. Si parla di 170-200 milioni per arrivare, con il blocco dei tornei, fino a 700 milioni di danni effettivi. È un momento di riflessione e su questo stiamo predisponendo una serie di richieste. Chiederemo una sorta di riconoscimento di forza maggiore per fare in modo che possa esserci la possibilità di rinegoziare anche al nostro interno alcuni contratti di mutualità. Non può essere un tabù parlare di tagli degli stipendi. Dobbiamo capire che l’emergenza vale per tutti e anche il nostro mondo deve avere la capacità di cambiare. Siamo chiamati a un gesto di grande responsabilità”.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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