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Biathlon, Dorothea Wierer rischia di saltare tappe di Coppa del Mondo per il coronavirus? Il comunicato dell’IBU

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Il coronavirus sta mettendo in ginocchio l’Italia e il momento di difficoltà del nostro Paese potrebbe colpire anche lo sport. Soffermiamoci sul biathlon perché l’IBU ha diffuso un comunicato stampa riguardo a questo tema e un punto si presta a pericolose interpretazioni come hanno evidenziato Massimiliano Ambesi e Dario Puppo sui loro profili social.

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Alla domanda se alcuni Paesi rischiano di non partecipare ad alcuni eventi internazionali, la risposta è chiara: “Le rispettive autorità di ogni Paese ospitante sono responsabili di possibili restrizioni riguardo all’ingresso di persone nel loro Paese. Questo è al di fuori del controllo dell’IBU e per questo non possiamo garantire che tutte le Nazioni abbiano il permesso di prendere parte a tutti gli eventi per il resto della stagione“.

Pensiamo subito alla nostra Dorothea Wierer che è in testa alla classifica generale della Coppa del Mondo e che è in piena lotta per conquistare la seconda Sfera di Cristallo consecutiva. L’altoatesina, reduce dai trionfali Mondiali di Anterselva dove ha vinto la medaglia d’oro nell’inseguimento e nell’individuale, potrebbe seriamente non essere accolta nei Paesi che ospiteranno le ultime tre tappe del circuito internazionale itinerante? Il rischio sembra essere concreto, dipenderà dalle politiche interne che verranno adottate dalle varie Nazioni.

Dove si gareggerà nel mese di marzo? In Repubblica Ceca (5-8 marzo, a Nove Mesto), in Finlandia (12-15 marzo, a Kontiolathi), in Norvegia (20-22 marzo, a Oslo Holmenkollen). La situazione ovviamente è in divenire e si attendono sviluppi, Dorothea Wierer è attesa dalla sfida finale con le norvegesi Marte Olsbu Roeiseland e Tirill Eckhoff e con la svedese Hanna Oeberg.

 

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stefano.villa@oasport.it

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1 Commento

1 Commento

  1. ghost

    1 Marzo 2020 at 20:49

    in realtà la responsabilità della regolarità dello svolgimento delle gare di Biathlon è tutto dell’IBU.
    nel caso che anche a un solo atleta che non risultasse positivo al test fosse impedito di gareggiare, allora l’IBU stessa dovrebbe annullare completamente l’evento in questione.
    altrimenti spero che chiunque dovesse subire una simile ingiustizia cominci a intentare cause multi-miliardarie all’IBU e, se necessario, a titolo personale ai suoi membri del consiglio direttivo (coloro che materialmente prendono certe decisioni) fino a distruggerla definitivamente.
    meglio un mondo senza IBU che con istituzioni che attuano politiche e prendono decisioni razziste e immotivate come quelle che l’Italia sta subendo in queste settimane.

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