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MotoGP, i promossi e rimandati dei Test di Losail. Il trio Vinales-Morbidelli-Quartararo eccelle, Valentino Rossi, Ducati e Honda devono ‘studiare’

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E’ suonata la campanella a Losail (Qatar) e i test pre-stagionali di MotoGP sono andati in archivio. Sono usciti i “quadri” e c’è chi può fregiarsi della media dell’otto e chi dovrà ricorrere a un approfondimento specifico per delle lacune.

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PROMOSSI – Ad aver colpito l’attenzione dei “professori” sono state Yamaha e Suzuki. A Iwata e ad Hamamatsu si è lavorato piuttosto bene: la M1 e la GSX-RR 2020 hanno sfoggiato una percorrenza di curva in stile “Mercedes” in F1. Indubbiamente, l’introduzione della nuova gomma posteriore Michelin ha sorriso: maggior grip e carcassa più morbida. In un quadro del genere Maverick Vinales è entrato in modalità “Top Gun” e ha sciorinato prestazione pura e passo gara da paura e la coppia in Petronas Fabio Quartararo/Franco Morbidelli è stata quella più convincente del lotto. Come detto, non se la passano male anche gli spagnoli Alex Rins e Joan Mir, perché la loro “creatura” è dotata di una guidabilità altrettanto spiccata, che va a compensare il deficit in potenza di chi ha il “NOS” in rettilineo.

RIMANDATI – In una fase dell’anno come questa, parlare di bocciatura è troppo. Più opportuno la definizione “rimandati“. Ecco che, spiace dirlo, nel gruppo ci sono sia Valentino Rossi che la Ducati. Il “Dottore“, pur colpendo favorevolmente in termini di velocità pura, ha manifestato il solito problema sul passo gara e questo va a macchiare quanto fatto dal “46”. I motivi di un degrado eccessivo della gomma posteriore sono ignoti e l’enigma è tornato a bussare alla porta di Valentino. Sul fronte ducatista, a Borgo Panigale il lavoro è stato decisamente intenso: l’Holeshot 2.0 e alcune soluzioni aerodinamiche lo dimostrano. La Rossa è tornata ad essere, senza se e senza ma, la moto più veloce sul dritto, ma denuncia ancora delle criticità nella percorrenza di curva. Il famoso “turning” è sempre il tallone d’Achille della Desmosedici. In Honda, poi, la situazione è ancora più caotica. Ieri, addirittura, Marc Marquez ha provato una RC213V “versione 2019″ trovando dei benefici, ma è chiaro che il pacchetto non è competitivo per vincere allo stato attuale delle cose. Aver guardato al passato è la certificazione delle difficoltà nel team campione del mondo e la classe dell’asso nativo di Cervera (non al meglio dal punto di vista fisico) non può bastare.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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