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Formula 1

F1, Test Barcellona 2020: battaglia tattica tra Ferrari, Mercedes e Red Bull. Nessuno si scopre, ma analizzando i tempi…

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La quarta giornata dei test invernali della Formula 1 a Barcellona (la prima della seconda settimana) si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto per quanto riguarda il confronto diretto in ottica iridata tra i tre top team dal punto di vista della performance pura, anche se analizzando soprattutto i tempi sul giro messi a referto nei long-run è già possibile capire in parte il potenziale delle vetture in lotta per il titolo iridato ai nastri di partenza del Mondiale 2020.

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Per avere un quadro più completo della situazione sarà necessario comunque attendere le prossime due giornate di chiusura dei test, in cui ci si aspetta qualche tentativo di time-attack con gomme morbide per spremere le monoposto anche in configurazione di qualifica. In questa quarta giornata, Mercedes è apparsa meno dominante rispetto alle prime uscite mettendo in mostra un ritmo molto competitivo ma non così devastante a confronto con una Red Bull trascinata da un Max Verstappen in grande spolvero nei long-run con pneumatici duri.

Lewis Hamilton rimane l’uomo da battere anche alla luce della costanza di rendimento messa in evidenza stamane con la W11 su gomme C2, ma il ritmo pomeridiano di Max Verstappen può far sognare il team di Milton Keynes e tutti i tifosi orange. In casa Ferrari c’è un pizzico di ottimismo in più rispetto alla scorsa settimana soprattutto grazie ad un’affidabilità ritrovata e ai 164 giri percorsi complessivamente da Sebastian Vettel e Charles Leclerc.

La scuderia di Maranello ha lavorato esclusivamente sulla ricerca del set-up ideale effettuando diverse prove comparative con carico di carburante elevato per simulare il passo gara, apparso mediamente leggermente inferiore rispetto a Hamilton e Verstappen. L’impressione è che la SF1000 abbia ancora molto potenziale in termini di sviluppo (sono attesi ulteriori aggiornamenti aerodinamici nei prossimi due giorni) e di erogazione della power-unit, lontana dai picchi prestazionali raggiunti nel 2019.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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