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Sci Alpino

Sci alpino, la crescita di Federica Brignone. Perché la Coppa del Mondo di gigante è un obiettivo concreto?

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Federica Brignone vince ancora e lo fa nella maniera più spettacolare, al termine di una seconda manche da infarto nel gigante del Sestriere, valido per la Coppa del Mondo di sci alpino femminile 2019-2020. Sulla “Kandahar G.A. Agnelli” la trentenne valdostana ha conquistato la tredicesima vittoria in Coppa del Mondo, firmando un clamoroso ex-aequo con la slovacca Petra Vlhova. Impressionante il fatto che la terza di questa gara, ovvero l’americana Mikaela Shiffrin sia giunta a un centesimo dalle prime due citate.

Una stagione, dunque, che procede a gonfie vele per la nostra portacolori e le nevi di Sestriere le hanno consegnato il terzo successo stagionale, nonché il podio n.33 nella CdM. L’azzurra rafforza la propria leadership in vetta alla classifica di specialità, portando a +61 il vantaggio su Shiffrin e confermandosi terza nella graduatoria generale, comandata proprio dall’asso statunitense. Una gara nella quale le qualità nervose sono state determinanti e Federica in questo sembra molto maturata rispetto al passato. Aspetti caratteriali che painon proiettarla verso traguardi molto ambiziosi, appropriati per il talento di cui è dotata. Pertanto, su una pista che in precedenza l’aveva respinta, è arrivato un successo, replicando quanto avvenuto ad esempio a Courchevel (Francia), su un pendio dove mai si era imposta. Una Brignone dunque lucida, sicura del fatto suo e desiderosa di esprimere sempre il massimo sugli sci.

In questo senso, l’essere a tutti gli effetti la terza sciatrice di sempre in Italia per vittorie ottenute in Coppa del Mondo e la seconda nel gigante (7), dietro solo alla mitica Deborah Compagnoni (13), la dice lunga sul rendimento eccellente della sciatrice del Bel Paese che aspira senza mezzi termini a riportare in Italia la Sfera di cristallo della specialità tra le porte larghe, replicando quanto fatto proprio da Compagnoni nella stagione 1996/1997 e da Denise Karbon in quella 2007/2008.

La vera prova del nove, a questo punto, potrebbe essere a Maribor (15 febbraio). Sul pendio sloveno Federica è uscita di scena in quattro circostanze nelle cinque a cui ha preso parte, ottenendo solo un ottavo posto nel 2015. Stesso discorso per la gara a Ofterschwang (Germania), dove il rendimento è stato altamente deficitario (13° posto nel 2012 e poi zero punti), prima di proiettarsi a Cortina (22 marzo). Vero è che l’azzurra ha sfatato già alcuni tabù e la tendenza promette bene.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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