Seguici su

Ciclismo

Ciclismo, si ritira il basco Beñat Intxausti. In carriera vinse due tappe al Giro e fu 8° in classifica nel 2013

Pubblicato

il

Si ritira all’età di 33 anni il basco Beñat Intxausti, grande promessa del ciclismo iberico solo in parte mantenuta e non del tutto per colpe sue. La mononucleosi che dal 2016 lo ha pesantemente condizionato costringendolo a prendere questa decisione, infatti, è stata solo l’ennesimo colpo di sfortuna in una carriera tormentata.

Intxausti è stato un talento vero, che si mise in luce già da giovanissimo, quando tra il 2005 e il 2006 conquistò prima un quinto e poi un secondo posto alla Vuelta al Bidasoa, una delle gare più prestigiose del panorama ciclistico U23 spagnolo. Nel 2007 arrivò un bel 5° posto al Tour de l’Avenir, mentre l’anno seguente passò professionista con la Saunier Duval, proprio nella stagione in cui la squadra spagnola fu colpita dagli scandali doping riguardanti Riccardo Riccò e Leonardo Piepoli e costretta a un forte ridimensionamento.

Dopo un 2009 in senno all’erede della Saunier, la Fuji Servetto, ove già arrivarono risultati imporanti come il 5° posto ai campionati nazionali e alla Subida a Urkiola e il 7° alla Vuelta a Burgos, nel 2010 passò all’Euskaltel-Euskadi ed esplose in via definitiva. In quella stagione, infatti, Intxausti conquistò sia il podio alla Vuelta a Asturia, ove vinse anche la cronometro, che, soprattutto, al Giro dei Paesi Baschi. Nel 2011 cambia nuovamente squadra e si accasa in Movistar, con la quale fa il suo esordio al Tour de France. La sua stagione, che era cominciata con un 4° posto al Giro dei Paesi Baschi e un 5° al Giro di Romandia, tuttavia, finisce di fatto quando Beñat si ritrova ad assistere, suo malgrado, all’atroce morte del suo compagno di allenamenti e amico Xavier Tondo Volpini. Ci vorranno dei mesi prima che il basco riesca a riprendersi dallo shock.

Dopo un inizio di 2012 difficile, Intxausti fiorisce alla Vuelta a Asturias, ove conquista la classifica generale. Si presenta al Giro con ambizioni di classifica e dopo 18 tappe è sesto nella generale, ma una crisi sull’Alpe di Pampeago gli fa perdere ben 40 minuti. Si rifarà, parzialmente, conquistando la top-10 alla Vuelta. Nel 2013, a 27 anni, arriva la stagione migliore della carriera: si impone nella tappa di Ivrea al Giro d’Italia e coglie l’ottavo posto in classifica generale. A ottobre, inoltre, vince il Giro di Pechino, all’epoca gara World Tour.

Nel 2014 si piazza al terzo posto al Giro di Polonia e al sesto al Giro di Romandia. Nel 2015 vive un’altra annata particolarmente positiva: è terzo alla Vuelta Andalucia e al GP Miguel Indurain, secondo alla Vuelta a Castilla y Leon, quarto al Giro del Delfinato e, soprattutto, vince la frazione di Campitello Matese al Giro d’Italia. Questa serie di bei risultati convince il Team Sky a metterlo sotto contratto. A febbraio 2016 è secondo alla Volta a la Comunitat Valenciana, ma poco dopo contrae la mononucleosi e per i seguenti tre anni correrà pochissimo e senza sussulti. Nel 2019 prova a rilanciarsi nell’Euskadi Murias, ma sovente non riesce nemmeno a finire le corse. Con la chiusura della squadra basca, dunque, finisce anche la carriera di Intxausti.

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DI CICLISMO

luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Lapresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *