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Ciclismo, in uscita la biografia di Rudy Pevenage con nuove rivelazioni su Ullrich ed Eufemiano Fuentes

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E’ in uscita la biografia di Rudy Pevenage, ex corridore belga a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, capace, in carriera, di vincere anche una tappa al Tour de France, e successivamente direttore sportivo di diverse squadre, tra cui la Telekom di Jan Ullrich, Eric Zabel e Bjarne Riis. Nel libro, ovviamente, il tema centrale è il doping, da quello di cui faceva uso quando era professionista il nativo di Moerbeke a quello, invece, dei suoi atleti quando divenne un dirigente.

Nulla di nuovo sotto il sole, verosimilmente, dato che sul doping degli anni ’90 e dei primi anni 2000 si è già scritto tutto e il contrario di tutto, con diverse biografie molto accurate come quella di Tyler Hamilton o quella di Thomas Dekker. E anche su quello dei decenni precedenti c’è una più che discreta letteratura, basti pensare a quello che, probabilmente, è il miglior libro mai scritto da un ciclista, Nous étions jeunes et insouciants di Laurent Fignon, in cui il compianto vincitore dei Tour de France 1983 e 1984 non si fa problemi a trattare l’argomento, ad ammettere di aver fatto uso di anfetamine e a dichiarare, con molto coraggio, che se non fosse stato già a fine carriera a inizio anni ’90, probabilmente, avrebbe fatto uso anche di EPO.

Il libro di Pevenage, però, promette di rivelare molto su come funzionava in maniera dettagliata il sistema, dalle lattine di Coca Cola a doppio fondo per nascondere il doping, ai cartoni del latte al cui interno si trovavano le sacche di sangue. E, inoltre, ci sarà ampio spazio per quell’Operation Puerto di cui conosciamo pochissimi dei nomi coinvolti.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Shutterstock

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