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Tennis, Italia al momento non qualificata nel tabellone del singolare femminile a Tokyo 2020: lo specchio di una crisi latente

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C’è una situazione piuttosto particolare che più d’ogni altra guarda in relazione al prossimo anno, per quel che concerne il tennis sia maschile che femminile: la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’anno a cinque cerchi, infatti, prevede l’inserimento dell’apposito torneo all’interno dei calendari ATP e WTA, con le conseguenti variazioni del caso.

Andiamo a soffermarci, in questa fattispecie, sul settore femminile italiano, che al momento ha parecchi problemi, stante una serie di contingenze che non ha aiutato: i ritiri di Francesca Schiavone, Flavia Pennetta e Roberta Vinci, i tantissimi problemi di Sara Errani, il calo di Camila Giorgi e un enorme buco generazionale che, per una ragione o per un’altra, ha tolto al nostro tennis moltissime potenziali speranze.

In questa situazione, di top 100 l’Italia ne ha solo due: Jasmine Paolini, che è attualmente numero 97, e Camila Giorgi stessa, che invece è proprio al numero 100 (erano 96 e 98 nelle scorse settimane, poi i piccoli movimenti dei tornei ITF di fine anno hanno spostato qualche posizione). Entrambe sono lontane più di 20 posti dall’accesso diretto al tabellone principale delle Olimpiadi di Tokyo, e non si qualificherebbero neppure utilizzando la quota per la Nazione europea che non ha rappresentanti tra i qualificati per classifica, che attualmente è della numero 86, la montenegrina Danka Kovinic. Molto più distanti, e al momento teoricamente fuori da discorsi a cinque cerchi, tutte le altre nostre giocatrici, a meno di exploit capaci di rimettere tutto in discussione.

Una situazione piuttosto complicata, dunque, ma che potrebbe risollevarsi per alcuni motivi. Per quel che riguarda Giorgi, dopo il terzo turno degli Australian Open (unico risultato di una certa rilevanza della prima parte del 2019) di punti da difendere quasi non ce ne sono fino a Wimbledon, poiché da dopo Miami è stata ferma per infortunio. Può essere quello il momento importante per riprendere slancio verso quelle che, a conti fatti, sarebbero le prime Olimpiadi (nel 2016, infatti, non partecipò a causa di grane con la FIT sorte dopo aver scelto di giocare le qualificazioni a Stoccarda invece della Fed Cup in Spagna). Paolini, invece, ha ammesso di aver letteralmente girato la stagione dopo essersi qualificata al Roland Garros, e ha le qualità per poter arrivare ancora a scalare le posizioni necessarie per volare in Giappone. Dopo aver passato diversi tabelloni cadetti nel 2019, ha ora la possibilità di dimostrare che la sua crescita è davvero a un punto di svolta. In tempi piuttosto difficili, sarebbe un’ottima notizia per un tennis femminile azzurro che sta aspettando anche l’emergere di molti talenti, da Elisabetta Cocciaretto in giù.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Rena Schild / Shutterstock.com

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