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Sci Alpino

Kristian Ghedina, video sci alpino: “Dominik Paris deve fare come Luc Alphand per la Coppa del Mondo generale, mai dire mai”

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Parlare di Kristian Ghedina, come leggenda dello sport italiano e dello sci alpino, non è esagerato. L’artista della discesa, che tante soddisfazioni ha regalato all’Italia, è sempre lui, spigliato e amante della velocità. 2 argenti e 1 bronzo mondiali, 33 podi in Coppa del Mondo, di cui 13 vittorie, 12 secondi posti e 9 terzi posti, il classe ’69 nativo di Pieve di Cadore è stato un riferimento per tutto il movimento nostrano. Presente ai Beat Yesterday Awards (l’evento organizzato da Garmin Italia, giunto alla quarta edizione, che premia e celebra alcune imprese sportive compiute lo scorso anno), Kristian ai microfoni di OA Sport ha espresso il proprio parere sull’assegnazione all’Italia delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2016, sul momento vissuto dallo sci azzurro e soprattutto da Dominik Paris, destinato a raccogliere la sua eredità ed a puntare a traguardi ambiziosi.

Milano-Cortina 2026 è una grande occasione per l’Italia, come sfruttare questa opportunità?

Sono treni ad alta velocità che, se si riescono a prendere, aiutano molto perché velocizzano i tempi. Cortina ne aveva bisogno e poi, oltre ai Giochi, ci saranno i Mondiali di sci alpino nel 2021. Sarà un’occasione per ridare lustro al nostro territorio e ce n’era bisogno. Spesso si parlava delle Olimpiadi del ’56 ed ora è bello sfruttare questi eventi nel 2026 e la rassegna iridata tra due stagioni“.

Nelle ultime Olimpiadi disputate in Italia (Torino 2006) l’Italia ottenne grandi risultati, ma non vi furono delle medaglie dallo sci alpino. Pensi che si potrà invertire questo trend?

Mi auguro che ci sia in un’inversione di tendenza. Mancano ancora 7 anni, quindi è difficile saperlo con certezza. Tuttavia, mi aspetto dagli atleti giovani grande determinazione e voglia di fare, per sfruttare l’occasione di disputare le Olimpiadi in casa e dimostrare il proprio valore“.

Entriamo nel dettaglio della Coppa del Mondo e il riferimento a Dominik Paris viene spontaneo: può l’azzurro puntare alla vittoria della Coppa del Mondo generale?

Per pensare di vincere la Sfera di cristallo generale è necessario avere una grande continuità in discesa e in superG. Deve fare come il mio amico/rivale Luc Alphand nel ’97, quando io ho avuto anche le mie chance di aggiudicarmi la Coppa di specialità (discesa). Niente è impossibile, non si può fare altro che spingere ed ambire sempre al podio, altrimenti è complicato“.

Calendario di Coppa del Mondo che, visto anche l’inserimento di parallelo, tende a favorire gli atleti migliori nelle discipline tecniche. Un programma un po’ sproporzionato?

Sì, c’è questa sproporzione per via della specializzazione di questi ultimi anni. Nel passato c’erano alcuni sciatori polivalenti che, andando forte in tutte le specialità, riuscivano poi a conquistare la Coppa del Mondo generale. Nei tempi moderni è più complicato proprio per via di questa predominanza delle discipline tecniche. Tuttavia, non si può mai dire…

Uomini-jet azzurri trascinati da un grande Paris, ma l’età della squadra è avanzata. E’ un problema quello del ricambio generazionale?

“Si un po’ si, ma confido che i giovani sappiano apprendere in breve tempo dagli atleti più esperti, anche perché a fare la differenza è sempre lo spirito con cui si gareggia e si tira fuori il meglio”.

IL VIDEO DELL’INTERVISTA A KRISTIAN GHEDINA

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse 

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