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Biathlon, la nuova Italia che avanza riparte dall’ottimo weekend junior di Pokljuka

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Il movimento del biathlon italiano sta vivendo un momento d’oro in Coppa del Mondo, con due punte di diamante nel settore femminile in grado di lottare per la Sfera di Cristallo e le mine vaganti tra gli uomini che sono sempre avversari da tenere d’occhio per tutti nella gara secca. Nonostante ciò anche il vivaio juniores continua a produrre elementi di buona caratura grazie all’ottimo lavoro dell’allenatore Mirco Romanin, supportato da Edoardo Merzaro. Si tratta di atleti che un domani potrebbero rappresentare il ricambio generazionale per restare ai piani alti.

Questo fine settimana a Pokljuka (Slovenia) si è aperta la stagione della Junior IBU Cup, con ottime risposte da parte di alcuni dei più futuribili talenti che il nostro movimento può vantare allo stato attuale delle cose. Giovedì si è partiti subito con il podio di Beatrice Trabucchi, capace di trovare lo zero nell’Individuale e assicurarsi il terzo posto nella competizione. La giovane valdostana classe 2000 ha già dimostrato più volte in queste prime fasi della sua carriera di avere nel poligono un’arma vincente, una sicurezza che a livello nazionale le ha permesso di fare incetta di trofei e che potrebbe permetterle di trovare fin da subito ottimi risultati anche ai piani alti non appena dovesse arrivare un piccolo step nella parte sciata. Sabato è toccato alle Sprint e a balzare agli onori della cronaca è stata la diciottenne Rebecca Passler, quarta a un soffio dal podio nonostante un errore. L’altoatesina, figlia d’arte, può disporre di un motore di assoluto spessore, probabilmente il migliore tra tutte le coetanee ma, al contrario della sopracitata Trabucchi, ha necessità di trovare una maggior stabilità al tiro per riuscire a garantire maggiore costanza alle proprie prestazioni.

In campo maschile lo stesso giorno il valdostano Didier Bionaz ha trovato un gran successo nel medesimo format, nonostante un errore. Sia il rappresentante dell’Esercito che il coetaneo trentino Tommaso Giacomel (Fiamme Gialle) rappresentano la nuova generazione di ottimi “fondisti” azzurri, spesso in grado di dare filo da torcere anche a rivali di qualche primavera in più. In particolare per Giacomel è stato recentemente costruito un poligono vicino a casa (Primiero, in provincia di Trento) che gli permetterà di evitare le lunghe trasferte continue per allenarsi e le prospettive di trovarlo presto competitivo ai piani più alti sono molto allettanti. Oggi è arrivato infine anche il podio per il diciannovenne Michele Molinari, valtellinese dell’Esercito, che ha saputo sfruttare al meglio la Single Mixed in coppia con la sopracitata Rebecca Passler, capace quindi di agguantare quella top 3 sfuggitale ieri.

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Foto: Twitter IBU Cup

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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