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MotoGP, GP Australia 2019: analisi prove libere. Maverick Viñales impressiona sia sul bagnato che sull’asciutto, grande equilibrio nel time-attack

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La prima giornata di prove libere del Gran Premio d’Australia 2019 è andata in archivio fornendo delle indicazioni molto interessanti per quanto riguarda i possibili valori in campo a Phillip Island per il resto del fine settimana. Per la MotoGP il programma di lavoro si è svolto sul bagnato nella prima sessione e poi sull’asciutto nelle FP2 con un turno molto intenso in cui i team hanno dovuto raccogliere dati in ottica gara cercando allo stesso tempo di andare a caccia del tempo per rimanere nella top10 (utile per evitare il Q1) in previsione delle FP3 bagnate previste per domani.

Il mattatore del venerdì australiano è stato indubbiamente Maverick Viñales, capace di aggiudicarsi entrambi i turni mettendo in mostra una fluidità di guida fantastica sui saliscendi del tracciato di Phillip Island. Lo spagnolo della Yamaha ha dettato il passo sul bagnato riuscendo a mantenere un ritmo molto costante anche dopo più di 14 giri con la stessa coppia di gomme rain, mentre sull’asciutto nel pomeriggio ha scavato un solco importante rispetto al resto della concorrenza impressionando in particolar modo per un giro in 1’29″1 ottenuto con una dura al posteriore (nuova) ed una media all’anteriore che era già al dodicesimo giro. Per fare capire la forza di questo tempo va evidenziato il fatto che nessuno dei suoi avversari sia riuscito a fare meglio anche nel momento conclusivo del time-attack con gomme soft nuove.

L’ex pilota della Suzuki si è poi ulteriormente migliorato di 3 decimi con una coppia di morbide ed ha rifilato sostanzialmente mezzo secondo ad un gruppo molto folto e ravvicinato di inseguitori formato dalle Ducati di Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci e Jack Miller, dalle Honda di Marc Marquez e Cal Crutchlow, dalla Yamaha di Valentino Rossi (non a suo agio nei long-run sull’asciutto, meglio sul bagnato) e dalla Suzuki di Alex Rins. Da sottolineare però che Marquez (a 597 millesimi dal leader) ha trovato traffico nel T4 del suo giro veloce e quindi il suo vero potenziale nel time-attack lo avrebbe portato in seconda posizione presumibilmente a circa due decimi da Viñales. Non c’è stato modo di valutare sull’asciutto il francese Fabio Quartararo, caduto malamente nel corso delle FP1 bagnate e fuori causa per le seconde libere per precauzione.

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Foto: Valerio Origo

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