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Formula 1

F1, GP Russia 2019: Ferrari, un gioco di squadra incomprensibile. Leclerc agevolato mentre Vettel stava dominando. Poi il crack…

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Utilizzando una nota canzone di Fabio Concato questa poteva e doveva essere Una domenica bestiale per la Ferrari e invece si è trasformata in un incubo su più fronti. Il GP di Russia 2019 di F1 si è chiuso con una sorprendente doppietta Mercedes regalata su un piatto d’argento dai problemi di affidabilità della vettura di Sebastian Vettel che sono capitati nel momento perfetto per permettere alle Frecce d’Argento di sfruttare la virtual safety car e tornare in pista davanti a tutti.

Un pasticcio inevitabile sul momento che ha condizionato pesantemente il risultato finale, ma che non può essere categorizzato banalmente come un episodio sfortunato in quanto i problemi di affidabilità sono un fattore umano e di cui è necessario ritenersi responsabili. Durante questa stagione Mercedes si è dimostrata ampiamente superiore dal punto di vista della capacità di evitare sbavature e si è meritata così il vantaggio ormai decisivo che è sorto anche nel campionato costruttori. Anche in un settembre magico, ancora una volta la Ferrari è stata costretta a risvegliarsi bruscamente e sbattere la testa contro i propri errori, ripiombando in uno stato di amarezza ulteriormente accentuato dall’altro episodio cardine di questa corsa.

Sebastian Vettel è partito in maniera eccellente, superando agevolmente Lewis Hamilton in pochi metri e prendendosi la scia di Charles Leclerc che gli ha permesso di poterlo attaccare e passare in curva 1 in modo del tutto normale. L’atteggiamento poco lucido e frenetico del muretto ha aperto però subito un grosso punto interrogativo tra i due piloti, ritenendo che la scia offerta dal monegasco sia stata volontaria e volta a far passare il compagno nella speranza di riavere la posizione indietro poche curve più tardi. Visto il passo migliore di Leclerc al venerdì si pensava che il tedesco potesse disturbare l’andatura del compagno, ma così non è stato: il teutonico ha cominciato fin da subito a girare fortissimo, creandosi un gap importante sui rivali e fuggendo in solitaria in vista del pit stop.

Il muretto, però, provocato anche da un paio di team radio polemici del gioiellino monegasco, ha deciso di fermare Leclerc e sacrificare del tutto la strategia di Vettel, aspettando tre giri per essere sicuri che al momento dell’uscita dai box il tedesco finisse alle spalle del compagno. Il tutto ha funzionato alla perfezione ma la corsa di Sebastian si è interrotta pochi metri più tardi quando l’MGU-K lo ha abbandonato durante l’outlap, provocando la safety car che ha regalato il successo a Hamilton.

Umanamente non può che dispiacere per Sebastian Vettel, che dopo i mille problemi psicologici con il trionfo a Singapore aveva ritrovato improvvisa fiducia ed era sceso in pista qui ancora più aggressivo, mostrando a tutti gli effetti la miglior versione di se stesso che si sia vista da un anno e mezzo a questa parte. La leadership del Gran Premio era meritata e giustificata ulteriormente dal ritmo mostrato in pista e, come ha confermato lo stesso team principal Mattia Binotto al termine della corsa, sarà necessario parlare con entrambi i piloti per far capire la situazione ed evitare ulteriori problemi.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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