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F1, GP Italia 2019: tutte le vittorie della Ferrari a Monza. 18 successi totali, ma l’ultimo porta la data del 2010

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Dopo Spa-Francorchamps, è in arrivo un’altra pista storica e quanto mai affascinante per gli appassionati dei motori: Monza. Il Mondiale 2019 di Formula Uno si trasferisce in Brianza, in vista del Gran Premio d’Italia, 14esimo appuntamento stagionale. La Ferrari corre in casa e proverà a regalare un successo ai propri tifosi, laddove ha già trionfato in 18 occasioni, anche se l’ultima vittoria porta la data del 2010, ai tempi di Fernando Alonso. Andiamo, quindi, a ripercorrere con la memoria tutte le gioie della scuderia con il Cavallino Rampante a Monza.

Il primo successo di una Rossa sulla pista lombarda arriva addirittura nell’era pre-Formula Uno, grazie al leggendario Alberto Ascari nel 1949. Sul tracciato dove perse poi la vita nel 1955, il pilota milanese vinse in quasi 3 ore di corsa precedendo il francese Philippe Etancelin e il thailandese Prince Bira, con distacchi assolutamente abissali.

Un anno dopo la gara di Monza entra ufficialmente nel calendario della Formula Uno, e se l’aggiudica Nino Farina guidando una Alfa Romeo. Per la Ferrari l’attesa della prima vittoria è breve. Nel 1951 e 1952, infatti, arriva addirittura una doppietta per lo stesso Alberto Ascari. Nella prima occasione il ferrarista precede l’argentino Josè Froilan Gonzalez con oltre un minuto di vantaggio, mentre al terzo posto si classificò la coppia composta da Felice Bonetto e Nino Farina ad un giro di distacco. Risultato molto simile anche nell’edizione successiva, con il solito Ascari che vince in scioltezza precedendo sempre Froilan Gonzalez per oltre un minuto, mentre chiude il podio Luigi Villoresi, sempre su Ferrari.

Bisogna aspettare il 1960 e 1961 per vedere di nuovo trionfare la Rossa a Monza. In entrambe le occasioni è merito dello statunitense Phil Hill. Nel primo caso il pilota nato a Miami diede il via ad un trionfo ferrarista con tutti i gradini del podio tinti di rosso. Secondo posto per il suo connazionale Richie Ginther a quasi 2:30, mentre al terzo posto troviamo il belga Willy Mairesse ad un giro di distacco. Nel 1961 Phil Hill ha vita più complicata, con Dan Gurney su Porsche alle sue spalle a 31 secondi, mentre Bruce McLaren è terzo su Cooper a 2:28.

Gli anni ’60 regalano altri due successi al team di Maranello. Si incomincia nel 1964 con il britannico John Surtees che vince facilmente staccando Bruce McLaren di un minuto e Lorenzo Bandini di un giro, mentre nel 1966 è Ludovico Scarfiotti a salire sul gradino più alto del podio al termine di un finale serrato. il secondo, infatti, è Mike Parkes, sempre su Ferrari, ad appena 5.8 secondi, mentre chiude il podio Denny Hulme a 6.1.

Si arriva agli anni ’70 e si aprono subito con una vittoria. Nel 1970 è, infatti, Clay Regazzoni a festeggiare, vincendo la gara con 5.7 secondi su Jackie Stewart, quindi Jean-Pierre Beltoise a 6.1. Passano 5 anni ed è ancora Regazzoni a concedere il bis. In pole position scatta il suo compagno Niki Lauda, ma è lo svizzero a vincere con 16.6 su Emerson Fittipaldi, con l’austriaco terzo a 23.2. Nel 1979, invece, è il sudafricano Jody Scheckter a vincere, facendo suo il duello interno con Gilles Villeneuve per appena 46 centesimi. Al terzo posto una vecchia conoscenza, proprio Cley Regazzoni, a 4.78.

Dopo una notevole serie di trionfi si apre una fase con poche gioie per il Cavallino Rampante sul tracciato brianzolo. Dal 1981 (nel 1980 il GP d’Italia si corse ad Imola) al 1995, infatti, arrivò un solo successo, nel 1988, con l’austriaco Gerhard Berger. La gara vede un andamento davvero incredibile. Ayrton Senna (McLaren) scatta dalla pole position, e conduce la corsa con un vantaggio enorme sugli inseguitori. Ma, per colpa di un doppiaggio, va a concludere la sua gara nella ghiaia della prima chicane, lasciando la strada spianata ad un incredulo Berger che taglia il traguardo davanti al compagno Michele Alboreto (terzo Eddie Cheever) per una doppietta quanto mai inattesa.

A rompere il lungo digiuno ci pensa Michael Schumacher. Il tedesco, infatti, sale sul gradino più alto di Monza per ben 5 volte nel corso della sua epopea in Ferrari, nel 1996, 1998, 2000, 2003 e 2006, in una era d’oro che vede anche due successi di Rubens Barrichello nel 2002 e 2004. Addirittura 7 trionfi in 11 anni.

Andiamo con ordine. Si parte nel 1996, primo anno del 7 volte campione del mondo a Maranello. Scattato dalla seconda fila, approfitta dei ritiri di Damon Hill e Jacques Villeneuve per dominare la gara, con 18.2 su Jean Alesi e 1:06 su Mika Hakkinen. Dopo il sesto posto del 1997, Schumacher torna alla vittoria nel 1998, con una doppietta spettacolare al fianco di Eddie Irvine (a 37.9). Terza posizione per il fratello Ralf su Jordan, a 41.1 secondi.

Il tedesco vince anche l’edizione del 2000, caratterizzata dal terribile incidente al via alla variante della Roggia, nella quale perse la vita un commissario di pista colpito da un detrito. La gara vede il ferrarista chiudere con 3.8 su Mika Hakkinen e con 52.4 sul fratello Ralf su Williams. Schumacher torna a vincere nel 2003, precedendo Juan Pablo Montoya e Rubens Barrichello, mentre compie l’ultima impresa nel 2006 chiudendo con 8.0 su Kimi Raikkonen e 26.4 su Robert Kubica.

Nel mezzo dell’epopea di Schumacher, come detto, arrivano anche 2 vittorie di Rubens Barrichello. Il brasiliano vince nel 2002 precedendo in parata proprio il compagno di scuderia, con terza posizione dell’ex, Eddie Irvine, mentre nel 2004 ancora una doppietta con il terzo posto conquistato da Jenson Button a 10 secondi. Dopo questa scorpacciata di successi monzesi, la Ferrari ha colto appena una vittoria negli ultimi 12 anni, come detto, con Fernando Alonso nel campionato 2010. Lo spagnolo taglia il traguardo davanti a Jenson Button e Felipe Massa, sempre su Ferrari in una gara solida.

Nelle ultime edizioni, quindi, pochi sorrisi per la scuderia di Maranello, mentre abbiamo visto due trionfi della Red Bull con Sebastian Vettel, uno della McLaren e ben 5 di fila per la Mercedes che ha fatto man bassa negli ultimi anni. Nell’ultima edizione, con il testa-coda alla variante della Roggia dopo il via si spensero le residue speranze di titolo per Sebastian Vettel. Urge una sterzata a questo record così negativo, per riportare il rosso a dominare sulla pista di casa. 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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