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Ciclismo

Coppa Bernocchi 2019, la presentazione della corsa: percorso, favoriti e italiani. Elia Viviani per il successo

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Domenica 15 settembre si terrà la 101esima edizione della Coppa Bernocchi, storica gara del calendario italiano. Nell’albo d’oro troviamo nomi di tutti i tipi, da Gino Bartali e Fausto Coppi, passando per Rik Van Looy, Gianni Motta, Vittorio Adorni, Franco Bitossi, Marino Basso, Francesco Moser, Giovanni Battaglin, Giuseppe Saronni, Guido Bontempi, Rolf Sorensen, Davide Cassani, Giorgio Furlan, Charly Mottet, fino ad arrivare ai recenti Vincenzo Nibali, Elia Viviani, Sacha Modolo, Giacomo Nizzolo e Sonny Colbrelli.

Il percorso, come sempre, strizza l’occhio agli sprinter. Per inasprire la gara, infatti, bisognerebbe fare corsa molto dura nei sei giri sul circuito, piazzato a metà tracciato, che prevede il passaggio sul Piccolo Stelvio e sul Morazzone. Superato quello, infatti, le difficoltà altimetriche saranno pressoché finite e fino al traguardo ci sarà solo pianura. Negli ultimi 10 anni la volata è stata è evitata in una sola occasione, ovvero nel 2015, quando Vincenzo Nibali riuscì a portare via un gruppetto e, successivamente, a staccare i compagni di fuga in vista del traguardo.

Il grande favorito non può che essere il campione europeo Elia Viviani, domani in corsa con la nazionale italiana. L’oro olimpico di Rio 2016 arriva da un agosto da incorniciare. Il veronese, infatti, oltre che nella rassegna europea si è imposto anche in due prove World Tour, vale a dire la Classica di Amburgo e la Ride London. In uno sprint lineare l’unico che sembra poter avere qualche piccola chance di batterlo è il francese Bryan Coquard (Vital Concept). Lo sprinter francese ha già vinto 8 volte in stagione, non ha le punte di Elia in volata, ma potrebbe cavarsela con il mestiere.

La truppa azzurra per lo sprint è incredibilmente numerosa. Ci sono Manuel Belletti e Nicola Venchiarutti (Androni), il campione europeo U23 Alberto Dainese (Nazionale Italiana), Vincenzo Albanese (Bardiani-CSF), Tommaso Fiaschi (Beltrami TSA-Hopplà-Petroli-Firenze), Matteo Malucelli (Caja Rural), Riccardo Minali (Israel Cycling Academy), Luca Pacioni (Neri Sottoli), Marco Canola, Giovanni Lonardi e Imerio Cima (Nippo-Vini Fantini), Leonardo Bonifazio (Sangemini-Mg.Kvis Vega), Niccolò Bonifazio (Total Direct Energy), Simone Consonni e Nicolas Dalla Valle (UAE Team Emirates) e Andrea Pasqualon (Wanty -Groupe Gobert).

Tra i velocisti stranieri, invece, segnaliamo Phil Bauhaus (Bahrein-Merida), il quale si è ritirato dalla Vuelta, Enrique Sanz Unzue (Euskadi-Murias), Edwin Avila (Israel Cycling Academy) e Juan José Lobato (Nippo-Vini Fantini). Ma chi può, invece, evitare un arrivo a ranghi compatti? Corridori di qualità capaci di portare via un gruppetto in salita ci sono. Spicca, ovviamente, Alexey Lutsenko (Astana). Il Kazako, campione del mondo tra gli U23 nell’ormai lontano 2012, sta vivendo una stagione da sogno. Di recente ha vinto l’Arctic Race of Norway e ha fatto 4° al Giro di Germania. Lui è il treno da seguire per gli attaccanti.

Un altro nome che non può non stuzzicare le fantasie di chi vorrebbe vedere una corsa movimentata è l’azzurro Giulio Ciccone (Nazionale Italiana). L’uomo che ha domato il Mortirolo potrebbe muoversi già solo per permettere, così, ai compagni di rimanere coperti e non dover lavorare per inseguire i fuggitivi. Sempre in casa Italia c’è da segnalare anche la presenza di due grandi attaccanti quali Fausto Masnada e Andrea Vendrame (Androni), mentre tra gli stranieri i nomi più importanti, in ottica movimento da lontano, sono Rein Taaramae (Total Direct Energy), Pierre Rolland (Vital Concept) e Odd Christian Eiking (Wanty-Groupe Gobert).

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Foto: Valerio Origo

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