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Ciclismo, Mondiali donne elite 2019: Van Vleuten regala l’oro ai Paesi Bassi. Terzo successo orange in fila, i numeri di un dominio senza precedenti

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Salgono a tre gli ori consecutivi dei Paesi Bassi nella prova in linea dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada riservati alle donne elite. Questo poiché oggi, nello Yorkshire, Annemiek Van Vleuten ha saputo imporsi davanti alla connazionale Anna Van der Breggen, a sua volta iridata nel 2018 a Innsbruck, con un attacco solitario a 100 km dal traguardo. Il filone, ricordiamo, era iniziato a Bergen con Chantal Blaak. In passato solo l’Italia tra il 2009 e il 2011 (Guderzo e doppietta di Bronzini), il Belgio tra il 1961 e il 1963 (Marie-Rose Gaillard e doppietta di Yvonne Reynders) e la Francia tra il 1985 e il 1987 (tris di Longo) erano riuscite a fare lo stesso. Per la verità i transalpini ne avrebbero, tecnicamente, vinti cinque di fila, dato che nel 1988 la rassegna iridata femminile non si svolse, e nel 1989 e nel 1990 rivinsero loro con Longo prima e Marsal poi.

La peculiarità, però, di quanto fatto dai Paesi Bassi è che sono i primi nella storia a vincere tre Mondiali consecutivi con tre corridori diversi. Segno che siamo di fronte a un movimento che sforna atlete d’alto livello in continuazione. Dal 2012 ad oggi, cioè da quando la Cannibale Marianne Vos tornò finalmente a imporsi nella rassegna iridata dopo 5 argenti consecutivi, gli Orange hanno vinto, tra linea e cronometro, otto ori su sedici disponibili. Nello stesso arco temporale, l’unica altra nazione a essersi imposta in più di un Campionato del Mondo sono stati gli Stati Uniti, i quali ci sono riusciti due volte.

Anche nelle altre corse più importanti di categoria, vale a dire quelle facenti parte del Women’s World Tour, la situazione non è molto differente. Ad oggi, con un’ultima prova rimasta in calendario, vale a dire il Tour of Guangxi, le neerlandesi hanno vinto 16 delle 24 gare svolte. Van den Breggen, Vos e Van Vleuten, ma anche Majerus, Wild e l’astro nascente Lorena Wiebes, classe 1999 che in questo 2019 ha conquistato 13 gare incluso il Campionato Europeo.

Che il gap tra le neerlandesi e il resto del mondo sia in continuo aumento, oltretutto, ce lo dice anche l’albo d’oro della corsa a tappe più prestigiosa di categoria, vale a dire il Giro Rosa. Fino al 2011 nessuna rappresentate dei Paesi Bassi aveva vinto nella gara sorella del Giro d’Italia, da quella stagione ad oggi, invece, le Orange hanno conquistato sette edizioni su nove, incluse le ultime tre. Tre successi per Vos e due a testa per Van Vleuten e Van der Breggen, questi sono i numeri di una nazione ormai incontenibile.

Non solo su strada, però, le atlete neerlandesi sono dominanti. Nel ciclocross hanno vinto 7 maglie iridate negli ultimi 10 anni (6 con Vos e una con Thalita de Jong). Negli ultimi tre anni si sono dovute arrendere alla belga Sanne Cant, ma almeno una tra Vos e Lucinda Brand è sempre andata a medaglia. Anche su pista, sovente, portano a casa molti successi importanti, anche se là, va detto, il movimento è meno forte, ma è trainato da un fenomeno come Kirsten Wild.

La speranza, per le altre nazioni, è che smettano di sfornare grandi atlete su grandi atlete. Certamente avere, contemporaneamente, quattro fenomeni come Vos, Van Vleuten, Van der Breggen e Wild è qualcosa di irripetibile. Tuttavia, i Paesi Bassi, con la sopraccitata Lorena Wiebes hanno già la campionessa per il futuro e il loro dominio, al momento, non vede tramonto.

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Foto: Valerio Origo

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