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Ciclismo, Mondiali 2019: l’Italia non partirà favorita. Trentin capitano, ma la concorrenza è spaventosa

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Mancano appena due settimane alla prova in linea dei Campionati del Mondo di ciclismo su strada che si terranno nello Yorkshire. L’Italia ha diramato la lista dei preselezionati e sicuramente si presenterà nel Regno Unito con una formazione di ottima qualità. Gli azzurri, tuttavia, non godono dei favori del pronostico, questo non tanto per loro lacune, quanto perché la concorrenza fa paura, sia per quantità che per qualità.

Difficile indicare un favorito numero uno, anche se il primo nome che viene in mente è sicuramente quello di Mathieu Van der Poel. L’asso neerlandese, dopo il successo nell’Amstel Gold Race, ha passato l’estate a correre in Mountain Bike, vincendo tre prove di Coppa del Mondo e il Campionato Europeo nel Cross Country. Di recente ha preso parte al Tour of Britain conquistando tre tappe e la classifica generale davanti al capitano azzurro Matteo Trentin. L’iridato di ciclocross è fortissimo, dalla sua ha un ottimo spunto veloce e una capacità di recupero sul breve senza eguali nel panorama ciclistico attuale. L’unico punto debole è l’inesperienza, dato che parliamo di un atleta che non si dedica nemmeno a tempo pieno alla strada e fino all’anno scorso la faceva giusto come hobby (dominando, comunque, ogni volta che attaccava il numero alla schiena). I Paesi Bassi, ad ogni modo, sono una nazionale in grado di supportarlo più che bene.

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In grandissima forma è anche Philippe Gilbert. Il vallone, alla Vuelta, ha vinto due tappe e mostrato una gamba eccelsa. In una volata con gente come Van der Poel o Sagan parte battuto, dunque il suo obiettivo sarà portare via un gruppetto di 4/5 atleti. Da vedere come sarà la coesistenza nella nazionale belga con Greg Van Avermaet. Tra i due non scorreva buonissimo sangue ai tempi in cui correvano insieme nella BMC. Il campione olimpico, a sua volta, sta benissimo. Prova ne è che ha appena vinto il GP de Montreal. Logica vuole che lui corra sulle ruote, mentre il Principe Filippo attacca. Tuttavia, nemmeno il fiammingo gode dei favori del pronostico contro gli uomini più rapidi, per cui potrebbe, a sua volta, provare ad anticipare. Una cosa, comunque, è certa: il Belgio dovrà fare corsa dura quantomeno per sbarazzarsi di corridori come Michael Matthews e Peter Sagan.

Anche la Fracia è tra le nazionali che dovranno inasprire la gara. La selezione francese, annunciata ieri, è di assoluta qualità. Il leader, ovviamente, è Julian Alaphilippe, il quale sta vivendo la stagione della carriera. Nelle classiche canadesi ha fatto le prove per il Mondiale. Zero vittorie, ma il suo scatto è sempre devastante. Julian avrà nel giovanissimo Benoit Cosnefroy, campione del mondo tra gli U23 a Bergen, una spalla fortissima e sottovalutata. Benoit, negli ultimi due mesi, sta volando: ha vinto Polynormande e Tour de Limousin ed è stato grande protagonista sia nelle classiche canadesi che nella Bretagne Classic. Lui è il tipo di corridore che nel finale potrebbe sorprendere la compagnia come fece Freire a Verona nel 1999.

Non ha squadra, ma in questa situazione Peter Sagan ha già vinto tre Mondiali. Lo slovacco quando sente profumo di rassegna iridata si esalta. I segnali nelle classiche canadesi, però, sono stati un po’ ambigui. Ottimo nel più facile GP di Quebec, bene, ma non benissimo nel più duro GP de Montreal. In questo 2019 l’alfiere della Bora-Hansgrohe è sempre sembrato un po’ giù di tono, prova ne è che ha vinto appena quattro corse. Affidarsi al proprio spunto veloce, come fatto in occasione dell’ultima vittoria a Bergen, forse può non essere la scelta giusta questa volta. Magari meglio attaccare e sorprendere tutti.

Ovviamente non si può sottovalutare nemmeno l’iridato in carica Alejandro Valverde (Movistar), reduce dalla sua miglior Vuelta dell’ultimo lustro (2°, battuto solo da Primoz Roglic). Attenzione anche alla Danimarca, una squadra senza una punta vera e propria, ma piena zeppa di attaccanti che sanno cogliere il momento giusto come Michael Valgren, Kasper Asgreen e Mads Pedersen. Nel caso di corsa non troppo ardua, invece, diventeranno pericolosissimi il norvegese Alexander Kristoff, il quale si è un po’ nascosto negli ultimi tempi, e l’australiano Michael Matthews, fresco di vittoria al Gp de Quebec.

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Foto: Pier Colombo

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